domenica 8 dicembre 2024

Buon sangue, non mente!


Non per niente i vampiri sono personaggi negativi. C’è, alla base della nostra repulsione verso il sangue, l’antico divieto biblico di ingerirlo, per non contaminarsi, ovvero per una questione di purezza spirituale. Tanto è vero che, seppure in un contesto sociale cattolico, nella cultura rurale c’è anche l’uso del sangue di maiale per farne sanguinacci, ma se del maiale non si butta via niente, io ricordo che mia madre, mentre faceva macellare le galline dalla vicina di casa, perché non aveva il coraggio di farlo lei, raccoglieva il sangue in un piatto, per poi farne delle “tortillas” con il pane grattugiato, che anch’io mangiavo. Anche delle galline, dunque, non si butta via niente! Ma se mia madre me lo avesse dato in un bicchiere, anziché farne delle frittelle, lo avrei sicuramente respinto. Nel mio caso, essendo stato per alcuni anni della giovinezza Testimone di Geova, ho interiorizzato che il sangue è tabù, come impose san Paolo nei suoi precetti, e infatti, nell’eventualità di incidente stradale con emorragie, preferiscono morire dissanguati piuttosto che farsi fare una trasfusione. I Testimoni di Geova assurgono talvolta alla ribalta della cronaca quando l’interessato è un minore e il giudice, oltre ad incriminare i genitori, arriva in alcuni casi anche a togliere loro la patria potestà, imponendo ai medici di procedere con le trasfusioni. Tutta questa premessa per dire che ieri ho scoperto l’esistenza delle “bistecche al sangue” vegane. L’ho scoperto grazie alla mia consulente straniera, ma di lingua italiana, con la quale ho portato felicemente a termine “l’operazione gorgonzola”. Spesso ci teniamo aggiornati via messaggino di cosa sono costituiti i nostri pasti, con tanto di foto, e ieri lei si accingeva a cenare con questa novità: bistecca al sangue! Le bistecche, i vegetariani, le conoscono da anni, quella di frumento, detta Seitan, e soprattutto quelle di soia, ma che le aziende di prodotti a base vegetale fossero arrivate al punto di fornire anche quelle che imitano il sangue, per me è una novità. Non credo che riuscirei a mangiarne una, pur sapendo che il sangue è stato ricavato dalle barbabietole, a dispetto del proverbio che dice: “Non si può ricavare sangue da una rapa”. Anzi, penso che questi prodotti simil-carnei siano fatti per gli indecisi, per gli scettici, per i nostalgici della carne, che non per i consolidati vegetariani di vecchia data. Cioè, praticamente, sono fatti per voi. Non per me!

2 commenti:

  1. Ma non penso proprio.
    È fatto per chi fa della sua vita un tentennamento continuo senza prendere decisioni nette .

    Chi mangia carne mangia la carne , se poi fa il salto qualitativo / evolutivo smette di mangiare la carne . Stop

    Lo stesso dicasi per altri prodotti " camuffati " , è una specie di finestra di Overton per rendere meno traumatico il passaggio da una consuetudine ad un' innovazione.

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    1. Da molti anni, cioè da molto prima che si cominciasse a sentir parlare di "finestra di Overton" e altre tecniche di manipolazione mentale, so che quando si voleva convincere un familiare tradizionalista della bontà dei cibi vegetariani, gli si faceva uno scherzetto.

      A tavola, gli si diceva che ciò che stava mangiando era carne di animale, mentre in realtà si trattava di prodotti della soia (ragù, spezzatino, bistecche) e quasi sempre capitava che il proprio familiare non si accorgesse della differenza, anzi ne lodasse il gusto.

      Se poi, alla fine, la moglie riuscisse a convincere il marito (o i figli i genitori) a smettere del tutto di mangiare cadaveri, è un altro discorso.

      Era un...camuffamento, fatto a fin di bene. Praticamente la versione simmetrica, benigna, di quando t'invitano per mangiare il coniglio e poi, sadicamente, ti dicono che era gatto.


      Comunque, hai ragione: i carnivoristi convinti, non li cambi neanche con le cannonate!

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