lunedì 16 ottobre 2017

Il Corano vietato in Cina come la Bibbia nel Medioevo in Europa



I comunisti cinesi usano il pugno durissimo contro gli islamici: il governo ha dato ordine alla polizia di ritirare tutte le copie del Corano, i tappetini usati nelle preghiere e qualsiasi oggetto che riconduce all’Islam, in più proibisce l’utilizzo di burqa, veli islamici e barbe. Per una volta dovremo prendere esempio dai comunisti e bloccare la lenta islamizzazione dell’Occidente. È una forte stretta che va a toccare i fedeli musulmani quella decisa dalle autorità in Cina, che hanno chiesto – o meglio dire preteso – che siano consegnate tutte le copie del Corano in circolazione, ma anche i tappetini utilizzati per la preghiera e qualsiasi oggetto riconducibile alla religione. Un provvedimento duro nei confronti dell’Islam, di cui rende conto Radio Free Asia e che sta andando a colpire soprattutto nella regione dello Xinjiang, terra della minoranza turcofona degli uiguri, ma anche di kazaki e kirghizi con i quali hanno in comune proprio il credo.


Due sole le opzioni date dal governo: consegnare gli oggetti legati al culto o averli requisiti e andare incontro a severe punizioni. “Quasi tutte le case hanno un Corano e tappetini per la preghiera”, ha detto una fonte all’emittente, raccontando della campagna di confische, mentre Dilxat Raxit, portavoce del Congresso mondiale uiguro, ha aggiunto che da altre province iniziano ad arrivare notizie di situazioni simili. Nei mesi scorsi le autorità in Cina hanno lanciato una campagna per “mettere al bando” le attività religiose illegali e gli insegnamenti religiosi. Da Pechino anche il bando a burqa, veli islamici e barbe “anormali”. Da decenni la comunità uigura deve fare i conti con l’ostilità del governo, che da parte sua accusa la minoranza di sponsorizzare il terrorismo.

1 commento:

  1. Tengono il Tibet prigioniero, non va dimenticato, tuttavia..... un governo con le palle! Che invidia!

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