Testo di Ciro d'alterio (Twitter)
Abbiamo, nel napoletano e casertano, monnezza disseminata per le strade malgrado si paghi la relativa tassa. Se volete fare politiche per l'ambiente non inventatevi la tassa sulla plastica, ma liberate le strade dalla monnezza. Questo è fare ambientalismo. Andate a defecare!
Premetto che abito a Capua, una cittadina nei pressi di Caserta (ma sono originario della parte geograficamente alta, "salubre", della provincia). Dunque, ho un'esperienza diretta e quotidiana con il territorio e con la popolazione locale.
RispondiEliminaSe nelle regioni dell'arco alpino ed in F-VG la raccolta differenziata viene fatta da tutti (o quasi) in modo meticoloso, quaggiù la differenziata non è proprio la regola e verrà effettuata, a malapena, dalla metà (o poco più) della popolazione.
Tale imbarazzante e sconcertante noncuranza da parte degli amministratori, ma della popolazione in testa, in materia di ciclo dei rifiuti e di igiene ambientale, è dovuta all'assenza di cultura ecologista che si registra da queste parti. Anzi, vi dirò di più: nell'ultimo anno, nel napoletano-casertano, la raccolta differenziata è diminuita, ma la produzione di rifiuti è aumentata. In altre parole, si regredisce anziché evolvere, migliorare.
Gli S.T.I.R. sono saturi, e l'inceneritore di Acerra - grosso ma anacronistico - non è tuttavia sufficiente per incenerire le colossali quantità di rifiuti prodotte dagli abitanti della provincia di Napoli e del Basso Casertano.
Allo stesso tempo, gli abitanti delle aree interessate dal problema-rifiuti, i cui tassi di ignoranza e di menefreghismo hanno dell'incredibile, non accetterebbero la presenza di nuovi e più efficienti termovalorizzatori. Pertanto, tantissimi rifiuti campani vanno a finire negli inceneritori del centro-nord od in qualche traffico illecito (di recente, in Polonia ed in Turchia, hanno scoperto traffici illeciti riguardanti rifiuti provenienti dalla Campania).
Ai rifiuti solidi urbani, si aggiungono i rifiuti tossico-nocivi, di cui le due province sono piuttosto piene. È tutto sotto terra. Terreni e falde acquifere irrecuperabili. Una autentica catastrofe ambientale. Il tutto avvenuto sotto gli occhi della popolazione e con il beneplacito degli amministratori. Non posso fare altro che nutrire una certa dose di disprezzo per i miei conterranei.
Saluti.
La cosa paradossale è che, in questi tempi di globalizzazione delle merci, molti italiani si sforzano di comprare prodotti a Km zero, o comunque coltivati e prodotti da aziende italiane, per dare una mano all'economia nazionale.
EliminaComprando pomodori di San Marzano, per esempio, o sughi provenienti dalla Campania, c'è il rischio che vengano dalla famigerata "terra dei fuochi", che non è in Patagonia, ma nella tua regione.
Se si pensa a quello che la Camorra ha seppellito in quelle zone, passa la voglia di comprare cibo italiano.
E' un vero peccato! Una iattura per tutti.
Maledetta Camorra!