Il mese in cui normalmente si mettono nei giardini, orientate verso sud, le cassette di nidificazione per le cinciallegre, è febbraio. Io mi sono portato avanti col lavoro, pur sapendo che la troppo grossa apertura del parallelepipedo cavo di legno non sarà di gradimento per le cince, ma nel cortile bazzica anche il codirosso e l’anno scorso un nido delle stesse dimensioni l’avevo messo fra l’edera che cresce sul muro, senza che però il codirosso vi nidificasse. Stavolta, ho cambiato posto, la cassetta guarda sulla strada e faccio affidamento sulle foglie della vite che cresceranno per nasconderla un po’. Non sarebbe la prima volta che le cinciallegre nidificano dentro le cassette delle lettere, poiché il traffico, di pedoni o di auto, non reca loro alcun disturbo. In tali casi, molte persone mettono un cartello per avvisare il postino di non introdurre bollette e altro materiale cartaceo. Io non ho questo problema, perché la buchetta delle lettere è operativa e non c’è bisogno di mettere nessun cartello per il postino, essendo evidente la differenza tra una cassetta della posta e una di nidificazione. A meno che il postino non abbia problemi cognitivi. L’altro ieri ne ho messo un’altra nello stesso posto dell’anno scorso, su un albero di melograno, che però è andata deserta. In questa, il diametro dell’apertura è giusto e anche in quel caso non resta che aspettare. Ho intenzione di metterne un’altra, su un altro albero, un alloro, non appena l’avrò finita di costruire. E poi, c’è sempre l’incognita se verrà la civetta a nidificare in quella che ho piazzato a ridosso del muro, sotto il tetto del fienile. Due anni fa, vi ha nidificato in un anfratto.
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