Un’analogia storica tra spagnoli ed ebrei (usurpatori) con araucani e palestinesi (nativi)

“Gli indiani erano Araucani del Cile meridionale, in numero di parecchie centinaia e molto disciplinati. Essi comparvero dapprima in due gruppi sulle colline vicine; smontati da cavallo e toltisi i loro mantelli di pelliccia, avanzarono nudi all’attacco. L’unica arma di un indiano è un lunghissimo bambù, o chuzo, ornato di piume di struzzo e terminato con un acuminato ferro di lancia. Il mio informatore sembrava ricordare col più grande orrore il fremito di quei chuzos, mentre gli indiani si avvicinavano. Quando essi furono vicini, il cacique Pincheira intimò agli assediati di deporre le armi, o avrebbe tagliata la gola a tutti. Siccome questa sarebbe stata probabilmente in qualunque caso la conclusione, se fossero riusciti ad entrare, la risposta fu data da una scarica di moschetteria. Gli indiani, con grande fermezza, avanzarono fino allo steccato del Corral, ma con loro grande sorpresa trovarono che i pali erano tenuti insieme da chiodi di ferro invece che da legami di cuoio e naturalmente tentarono invano di tagliarli con i loro coltelli. Ciò salvò la vita ai cristiani; parecchi degli indiani feriti furono portati via dai loro compagni e alla fine il corno suonò la ritirata”.

(Charles Darwin – Viaggio di un naturalista intorno al mondo. Martello editore, 1959)