"Molti rimedi usati dalla gente del paese sono ridicolmente strani, ma troppo disgustosi per parlarne. Uno dei meno nauseanti è quello di uccidere e di squartare due cuccioli e di legarli intorno ad un arto rotto. Sono molto ricercati piccoli cani senza pelo per farli dormire ai piedi dei malati. […] L’occupazione favorita del governatore è quella di dare la caccia agli indiani; poco tempo prima ne aveva uccisi quarantotto e ne aveva venduto i bambini a un prezzo medio di tre o quattro sterline l’uno”.
[C. Darwin – Viaggio di un naturalista intorno al mondo – Martello editore, 1959]
Se si parla della Patagonia, dei loro vigorosi abitanti, bisogna specificare che tali autoctoni furono completamente sterminati, e non esistono quasi più prove fotografiche della loro fugace e tribolata esistenza. Alcuni uccisi per diletto, come annota il prolisso Darwin, altri contagiati dal raffreddore di testa o di petto , per loro mortale per carenza di anticorpi, altri contagiati dalla Sifilide, dallo scolo nero , si sospetta ad opera dei missionari salesiani, evidentemente usi a coricarsi con quei marcantoni di indigeni, in cambio di un sorso di acquavite, altra causa di morte per quegli sventurati....
RispondiEliminaChe bella evoluzione, vero Darwin??
Questo libro mi sta facendo scoprire un Darwin che non mi aspettavo. Che delusione!
EliminaL'unica giustificazione è che quello di ammazzare gli animali era l'unico modo di studiarli, secondo il sentire dell'epoca. (Freeanimals)