Siamo due nevrotici!

L’unica cosa saliente della sua personalità è la malattia mentale. Non è una malattia grave: si chiama fissazione nevrotica. Quindi soffre di nevrosi, cioè è un nevrotico o, come si diceva un tempo, neurotico. Mentre io sono fissato con gli animali, lui è fissato con gli ebrei, e mentre io un tempo andavo a rompere le scatole ai cacciatori, ai carnivoristi e ad altri dementi che perseguitano gli animali, lui va a rompere le scatole sui social a tutti, o per lo meno a tutti quelli disposti ad ascoltarlo. 

Sappiamo poco altro della sua biografia. Per esempio che è di Parma. Non sappiamo se sia alto o basso, grasso o magro, anche se lui afferma di essere un bell’uomo. Non sappiamo la sua età, né tanto meno – tabù dei tabù – il suo vero nome. Siamo quindi due nevrotici, lui con gli ebrei, io con gli animali, ma ciò nonostante siamo ugualmente due brave persone, innocue, forse addirittura pure di cuore. Detta così però suona male, perché gli animali hanno una valenza positiva, mentre gli ebrei ne hanno una negativa, storicamente parlando. Perciò, dovrei rettificare dicendo che io sono ossessionato dalle nefandezze compiute dagli esseri umani ai danni degli animali, e questa è la cifra dell’essere animalisti, mentre lui è ossessionato dalle nefandezze compiute dagli ebrei ai danni della restante umanità. Ecco, detta così mi sembra più corretta. 

Vive all’estero, in uno di quei posti definiti “paradisi naturali” e quando si leggono i suoi commenti, non ci si può fare a meno di chiedere come mai si renda infelice, con la sua ossessione antisemita, invece di godersi quella vita di sogno che molti di noi gli invidiano. Perché spreca la sua esistenza avvelenandola con le sue fisime nevrotiche? Perché si rovina con le sue stesse mani? 

Dopo almeno due anni, durante i quali gli chiedevo di mandarmi delle foto, specie di fauna selvatica, ecco che tramite Twitter me ne arrivano sei di paesaggi. E questo grazie a dei cani randagi che gli hanno fatto trovare un dispositivo moderno, leggi cellulare di ultima generazione, atto allo scopo. Cani a cui dà da mangiare sulla spiaggia, che sono stati, esotericamente parlando, come degli angeli custodi, come i “famigli” delle streghe. Dal che si deduce che era sincero quando diceva di non avere mezzi idonei ad inviare foto in giro per il mondo. E da questo si deduce anche la sua buona volontà. Mi aspetto, a questo punto, foto di animali, da analizzare e pubblicare, visto che questo blog parla principalmente di loro.

E siccome non sappiamo molto della sua biografia, pubblico queste prime sei foto panoramiche affinché noi possiamo vedere il mondo attraverso i suoi occhi, come un tempo in una certa pubblicità a Carosello si diceva di New York, vista attraverso gli occhi di Carla Gravina. 

Con gli occhi dell’immaginazione, in queste sei foto di acque calme e vegetazione lussureggiante io vedo pesci, uccelli, mammiferi, anfibi e rettili, oltre agli insetti, praticamente tutto il brulicante mondo degli animali. Confesso che mi piacerebbe essere lì.