domenica 9 giugno 2013

Niente di nuovo sotto l’acqua

 
Fonte: Promiseland

Gli abitanti sulla Terra aumentano e di conseguenza è in crescita anche il fabbisogno di acqua, risorsa primaria per la vita. E’ proprio grazie all’associazione delle molecole di idrogeno ed ossigeno che dobbiamo infatti la nascita del mondo. L’acqua serve a sostenere il fabbisogno di miliardi di persone, ma a volte purtroppo viene sprecata malamente. I ricercatori, riuniti in una conferenza a Bonn hanno infatti lanciato un allarme contro gli sprechi. Se continuassimo di questo passo le risorse idriche attuali non saranno più sufficienti a sostenere le esigenze della popolazione mondiale nell’arco di due generazioni.


Dirottiamo o arginiamo i fiumi che arrivano in mare quasi vuoti, inquiniamo le falde, usiamo grandi quantità di acqua dolce per sfruttare l’energia fossile: se continueremo su questa strada, nell’arco di due generazioni l’acqua non sarà più sufficiente per la maggior parte dei 9 miliardi di persone che popoleranno la Terra. E’ lo scenario elaborato da oltre 500 ricercatori di tutto il mondo che lanciano un appello per un uso più razionale dell’acqua, nella convinzione che sia possibile evitare la crisi.

Nell’appello, chiamato ‘Dichiarazione di Bonn’ perché rilasciato al termine della conferenza sull’acqua nell’Antropocene, che si è tenuta nella città tedesca, i ricercatori rilevano che ”la crisi dell’acqua è del tutto evitabile” in quanto si deve ”solo ad una cattiva gestione di questa risorsa essenziale e insostituibile”.

L’attività umana gioca un ruolo centrale nel sistema idrico globale. Innumerevoli azioni errate individuali si sommano e si riflettono su cambiamenti globali. In questo modo, gesto dopo gesto, l’uomo ha cambiato drasticamente la portata dei fiumi, delle riserve sotterranee d’acqua, alterato la qualità dell’acqua e danneggiato gli ecosistemi acquatici. Con le attuali conoscenze, sottolineano i ricercatori, non e’ possibile prevedere esattamente quando il limite planetario sarà superato. Se si arriverà a quel punto, secondo gli esperti, ”si potrebbero innescare cambiamenti irreversibili con potenziali, catastrofiche conseguenze”.

Ma tutto ciò può essere ancora evitato, avvertono i ricercatori, che hanno elaborato sei raccomandazioni: potenziare la ricerca sul sistema idrico globale; elaborare una sintesi delle attuali conoscenze sul sistema acqua per migliorarne la protezione; formare la prossima generazione di ricercatori specializzati nel settore idrico; intensificare il monitoraggio dell’acqua; preferire soluzioni basate sulla salvaguardia degli ecosistemi a costosi interventi strutturali; stimolare l’innovazione nella gestione dell’acqua.

L’aumento dell’approvvigionamento idrico e dei servizi igienico-sanitari hanno consegnato indubbi benefici per le persone di tutto il mondo, ma ora, sottolineano i ricercatori, c’è un altro, eguale bisogno pressante: arrivare a una gestione dell’acqua basata sul rispetto degli ecosistemi.


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