martedì 18 giugno 2013

Ospiti e anfitrioni

 

Continuano i disordini in varie parti del Paese ad opera degli immigrati. Questa volta la città che ha dovuto sperimentare il malcontento degli extracomunitari è stata Lucca. Momenti di tensione in via della Formica a San Concordio dove un gruppo di immigrati sbarcati due anni fa a Lampedusa ha assediato la dirigente del Ceis chiamata dai carabinieri per cercare di risolvere i problemi legati all’allontanamento di alcuni soggetti per la scadenza del progetto di ospitalità.

Colpito anche un maresciallo dei Carabinieri,  Riccardo Tramaglino, intervenuto con altri colleghi, insieme agli agenti della Polizia Municipale e agli agenti della polizia per sedare la protesta e soprattutto per permettere alla responsabile del Ceis, Gabriella Mauri,  assediata e costretta a chiudersi dentro la propria auto, di andarsene.
 
Tutto è cominciato intorno alle 12 quando gli otto immigrati occupanti la casa del Ceis di via della Formica hanno lasciato l’abitazione “devastata” e in condizioni penose, essendo finito il progetto di accoglienza che consentiva di ricevere dallo stato italiano la cifra di 750 euro al mese. “Sono due anni che siamo qua e se vogliono che ce ne andiamo – ha spiegato la più facinorosa, unica donna del gruppo – devono darci 1500 euro almeno.

Con 500 euro che ci vogliono dare non sappiamo cosa farci. Noi non ci muoviamo”. La realtà, come ha spiegato la dirigente del Ceis, è un’altra: questi immigrati hanno raggiunto un accordo e lo hanno firmato per la somma di 500 euro e il governo tanto può dare tanto darà. “Sono in Italia, sono ospiti e avanzano pretese, quando ci sono italiani che hanno lavorato una vita e oggi devono andare a mangiare alla Caritas. Questa è un’Italia di vergogna”.

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