Forgaria.
Era l’unico imputato a non aver voluto percorrere la strada del rito
alternativo preferendo il dibattimento, e il processo per un incendio doloso in
concorso appiccato a veicoli del salumificio Pierino Coletti & C, di
Flagogna di Forgaria del Friuli avvenuto nella notte del 22 gennaio 2006, si è
concluso ieri con la condanna di Giancarlo Bonini, 41 anni di Campegine (Reggio
Emilia), a 3 anni e 4 mesi di reclusione (di cui i 3 anni coperti da indulto).
Una condanna non definitiva «perché - annuncia il legale, Mery Mete del foro di
Udine - ci appelleremo».
Il
rogo, come detto, era di origine dolosa e venne appiccato, nell’ambito delle
azioni degli animalisti dell’Alf, nella notte del 22 gennaio 2006 a quattro
veicoli. L’incendio che divampò distrusse non solo gli automezzi, ma rischiò di
allargarsi agli immobili. Solo il pronto intervento di diverse squadre dei
vigili del fuoco impedì danni maggiori. Quella dell’incendio in concorso era
stato il primo capo d’imputazione nei confronti di Roberto Duria, Antonio
Avitabile e Denny Da Pozzo; a questo si sommarono le ipotesi di reato di
imbrattamento, riferiti ad una scritta con vernice spray sulla parete esterna
del salumificio, e di minacce, collegati, secondo la procura, ai fatti di
Flagogna. La minaccia era contenuta nella scritta rinvenuta sulla parete, “fuoco
alle fabbriche di morte”, che «stante la concomitanza con l’altro grave evento
delittuoso - si legge nell’atto della procura - risultava grave».
Ma nella richiesta di rinvio a giudizio per i quattro, la pm Annita Sorti aveva contestato anche altri episodi avvenuti in date diverse e nei confronti di diversi soggetti (una trattoria, una macelleria, un’azienda di trasporto animali ecc.). Episodi “attribuiti” ad uno o a più d’uno degli indagati, a seconda degli indizi che gli inquirenti avevano raccolto. Dal procedimento sono usciti Duria, 56 anni residente a Comeglians, Avitabile, 37 anni di Abano Terme, e Da Pozzo, 27 anni di Torrile (Parma) che avevano scelto il rito abbreviato. L’ultimo imputato ha chiuso, per il momento, la vicenda con una condanna. E’ stato infatti giudicato colpevole dei reati ascritti gli sono stati inflitti 3 anni e 4 mesi di reclusione. Essendo i fatti avvenuti nel 2006, Bonini può beneficiare dell’indulto sui primi 3 anni, mentre dovrebbe scontare i 4 mesi residui della pena. Cosa che accadrà quando e se la condanna sarà definitiva, ovvero al terzo grado di giudizio.
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