Testo
di Corrado Cella
Io
ti premetto che non sapevo pescare, quindi non mi piaceva, ma un giorno un
conoscente mi invogliò ad iniziare e mi insegnò tutto quello che sapeva. In
breve tempo ero diventato così bravo che io stesso mi meravigliavo. Mi
impegnava con la mente e passavo interi pomeriggi all'aria aperta. Ma poi
qualcosa in me scattò. Un forte senso di crudeltà verso quei piccoli animali
che invece volevano sfamarsi e fiduciosi abboccavano l'amo senza capire cosa
l'aspettava. Questo fatto mi sconvolse. Mi chiedevo come ero potuto arrivare a
compiere quelle cose se anni prima, portando i miei figli all'asilo, ci
fermavamo in un giardino adiacente dove davamo il pane vecchio ai pesci che
stavano in una vasca ivi posta. Non non ero io. Questa presa di coscienza mi
indusse a sentirmi malissimo, da allora non ho mai più toccato una canna da
pesca. Tengo anche a precisare ancora due cose, non ho mai
tirato su pesci piccoli, e inoltre non ho mai pescato per vendere come fanno in
tanti, purtroppo. Comunque, al mare adesso, quando posso, la mia più grande
soddisfazione è nuotare con la maschera e guardare i pesci che mi si avvicinano
incuriositi. Non solo. La prima volta che ho visto un globo luminoso ero insieme
a due amici di notte, questa estate, e poco prima avevo portato da mangiare del
pane vecchio ai pesci del porto dove anni prima andavo a pescare. Coincidenza?
Chissà!...
Condivido... deve scattare qualcosa nell'individuo....
RispondiEliminaMagie alchemiche, ma solo a pochi eletti succede.
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