Fonte: L’informale
La giornalista saudita
Nadine Al-Budair, che vive in Qatar, ha
scritto un articolo per il quotidiano kuwaitiano Al-Rai in
cui ha invitato il mondo musulmano ad esaminare se stesso invece di
condannare l’Occidente: “Immaginate
che i giovani occidentali vengano qui e compiano una missione suicida
in una delle nostre piazze in nome della Croce. Immaginate di sentire
le voci di monaci e sacerdoti, provenienti da chiese e luoghi di
preghiera dentro e fuori il mondo arabo, che urlano negli
altoparlanti e lanciano accuse contro i musulmani, chiamandoli
infedeli e cantando: ‘Dio, elimina i musulmani e sconfiggili
tutti’. Immaginate che noi avessimo fornito ad un numero infinito
di gruppi stranieri carte d’identità, cittadinanze, visti, posti
di lavoro, istruzione gratuita, moderna assistenza sanitaria
gratuita, previdenza sociale e così via, e che poi sia uscito fuori
un membro di uno di questi gruppi, consumato dall’odio e dalla sete
di sangue, e abbia ucciso i nostri figli nelle nostre strade, nei
nostri edifici, negli uffici dei nostri giornali, nelle nostre
moschee e nelle nostre scuole.
Queste immagini sono lontane dalla
mente del terrorista arabo o musulmano, perché ha la certezza che
l’Occidente sia umanitario e che il cittadino occidentale si
rifiuti di rispondere così ai barbari crimini dei terroristi
islamici. Nonostante gli atti terroristici di Al-Qaeda e dell’ISIS,
noi stiamo sul suolo occidentale da anni senza alcun timore o
preoccupazione. Milioni di musulmani – turisti, immigrati, studenti
e persone in cerca di lavoro – hanno le porte aperte e le strade
sicure. E’ strano che noi condanniamo l’Occidente invece di
affrontare ciò che sta accadendo in mezzo a noi: i modi estremisti
in cui interpretiamo la sharia e il nostro atteggiamento reazionario
l’uno verso l’altro e verso il mondo. E’ strano che noi
condanniamo invece di chiedere scusa al mondo. Certi opinionisti
arabi promuovono un messaggio patetico e recitano all’orecchio del
loro amico le stesse parole che loro hanno ripetuto milioni di volte
[riferendosi ai terroristi musulmani]: ‘Quelli non rappresentano
l’islam, ma solo se stessi’. Questo è tutto quello che sappiamo
fare: assolverci dalla colpa.”
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