S’io fossi un Elohim

Se io fossi un Elohim e leggessi le minacce di Anna Rita Leonardi, penserei: “E’ ora di far avere a questi giovani un nemico da combattere”. Analogamente a quanto succede in un corpo umano sottoposto a lunghi periodi di digiuno, che, una volta finito il grasso, comincia a divorare se stesso, così il corpo sociale, se non viene rifornito del cibo della guerra, comincia a rivolgere la propria aggressività verso le sue istituzioni. Lo sanno bene le forze dell’ordine tutte le volte che devono fronteggiare i giovani disoccupati dei centri sociali, i quali inconsciamente bramano di trovarsi in una trincea, armati di moschetto, e di combattere contro un nemico reale, conclamato, composto, a pochi metri di distanza e immerso nello stesso fango, da altri giovani bramosi di morire e di uccidere. Sulla piazza virtuale del web si possono raccogliere gli umori di questa gioventù troppo sazia e affascinata dal “cupio dissolvi” e allora, se io fossi un Elohim, direi: “Va bene, volete un bagno di sangue? Volete smaltire un po’ di popolazione mondiale? 

Prima che ve la prendiate stoltamente con i vostri capi democraticamente eletti, vi preparo io, su misura, un nemico da odiare e da combattere. Troverete la morte sui campi di battaglia e non saprete neanche perché siete morti. Ma è quello che volete, in fondo, scomparire, dissolvervi e lasciare il posto ad altri disperati, che sicuramente saranno di pelle più scura della vostra. In un certo senso, avrete vinto la vostra battaglia morale, giacché voi lascerete questo mondo, questa Italia che gli avi vi hanno inutilmente apparecchiato e al vostro posto godranno i beni che avrete accumulato etnie africane e asiatiche, che da tempo vi hanno messo gli occhi addosso. Abbiate pazienza, ancora un attimo e vi spiattello un vero, cazzuto e ben organizzato nemico da combattere”.