“Si prepara il ritorno alla Luna, prima i robot e poi l'uomo”. Così recita il titolo di un’ANSA di oggi. Vuol dire che la prima volta non ci siamo stati e i giornalisti mentono. Gli hanno detto di mentire perché non si può far fare agli Stati Uniti la figura dei bugiardi. L’articolo prosegue dicendo: “E' partito alla Nasa il conto alla rovescia per il ritorno alla Luna: i primi a calpestare il suolo lunare saranno dei robot e soltanto in seguito sarà la volta di nuove missioni umane”. Ecco, qui involontariamente dicono una verità: i primi a calpestare in assoluto il suolo lunare saranno dei robot. Sono passati 49 anni, da quando il 20 luglio 1969 tre astronauti americani sarebbero scesi sulla luna, e in quasi mezzo secolo la tecnologia ha fatto passi da gigante. Solo ora, evidentemente, è stato trovato il modo per far attraversare da navicelle spaziali le famigerate Fasce di Van Allen. Solo ora i satelliti e gli altri velivoli spaziali sono stati dotati delle schermature sufficienti a non farsi cuocere dalle radiazioni. Nel 1969 non erano ancora stati predisposti e si volle far credere al mondo che tre americani erano sbarcati sulla luna per motivi di prestigio internazionale. Anche i russi preferirono prestarsi al gioco, in cambio di qualche contropartita. Voglio proprio vedere come faranno a proteggere gli astronauti, quando e se la NASA cercherà di mantenere la promessa di far arrivare uomini sulla luna.
Scusa, ma in lingua italiana "ritorno" vuol dire "andare di nuovo", non vedo la sensazionale scoperta dell'imbroglio, dato che hanno scritto correttamente!
RispondiEliminaUno crede a quello che vuole, ma storcere la grammatica a favore della propria tesi è qualcosa forzata.
Semplicemente, "ritorno" potrebbe essere la parola sbagliata, perché falsa.
EliminaSecondo logica, perché la NASA dovrebbe mandare prima i robot e poi gli umani, se gli umani sono già stati sulla luna 49 anni fa?