Sono un propalatore di fake news, mio malgrado

La situazione mi è sfuggita di mano. Non è una fiammata, ma un incendio di proporzioni mondiali. E non so come spegnerlo. Il 20 ottobre dell’anno scorso ho pubblicato questo articoletto. Vi si parlava di zoorastia (che un tempo veniva chiamata anche zoofilia, termine che poi ha cambiato significato), cioè della perversione conosciuta fin dall’antichità per la quale uomini (o donne) si accoppiano con animali domestici. Il fenomeno genera scandalo ma anche risolini maliziosi se pensiamo alle accuse ridanciane rivolte ai pastori sardi e alla pura lana…..vergine. Lo scandalo che ha generato la “fiammata virtuale” di cui parlo consisterebbe nel fatto che paesi progrediti come Olanda e Danimarca tenderebbero a regolamentare per legge gli accoppiamenti con animali domestici e, nel caso specifico dell’articolo da me pubblicato, esisterebbero in Serbia dei bordelli con animali ad uso e consumo di clienti umani. Poiché in molti paesi la zoorastia è vietata, in quei bordelli serbi vi si recherebbero pervertiti da tutti i paesi europei. Una specie di turismo sessuale.

La fiammata di cui parlo ha raggiunto queste proporzioni: 3.221 commenti, 7.542 condivisioni, 937.180 persone raggiunte. Le cifre sono in continuo aggiornamento e fra poche ore si arriverà al milione di utenti di Facebook raggiunti. Inutile dire che ho smesso da tempo di leggere i commenti, molti ultimamente in inglese e tedesco. Il motivo per cui così tante persone hanno voluto intervenire è connesso all’argomento: sesso con animali, niente di più emotivo e viscerale. I cani agli occidentali piacciono, così come il sesso, ma accoppiarsi con cani non è cosa naturale e viene visto giustamente come una forma di violenza. Un po’ come la pedofilia. “Non toccatemi bambini e animali”, è una frase ricorrente, quasi uno stereotipo, su Facebook, da parte di tantissimi utenti, soprattutto di sesso femminile. Ed è giusto che sia così.

Dopo la pubblicazione di quel post, qualcuno mi ha fatto sapere che la foto è stata tratta da un sito cinese, dove ai cani si mettono le calze a rete da donna e poi li si fotografa, ma non per abusare di loro. E’ quindi un fake. Anzi, un mezzo fake, dato che la zoorastia è un fenomeno esistente, i bordelli serbi potrebbero anche non esistere, ma gli accoppiamenti illeciti e innaturali con animali succedono continuamente in tutto il mondo. Perciò, è una notizia vera solo nella sua essenza, nel nocciolo, ma non nei dettagli esteriori e contingenti.

Poiché, grazie a Dio, mi funziona ancora quella parte di cervello predisposta alle analogie, mi è venuto spontaneo paragonare questo mezzo fake animalista con l’altro mezzo fake sovranista che ho pubblicato, dandolo inizialmente per autentico, il 16 giugno scorso. In esso, un sedicente nostromo affermava di aver lavorato sulla nave Aquarius e di esser stato licenziato per “aver parlato troppo”. Si tratta di un attore e non mi stupirei se fosse stato ingaggiato dai collaboratori di Soros secondo il metodo tradizionale giudaico, ma se anche l’autore è un bugiardo, altri video autentici mostrano una situazione di tutta calma e benessere a bordo della nave, per i 629 migranti sbarcati poi a Valencia, esattamente il contrario delle notizie allarmistiche atte ad impietosire e a far venire i sensi di colpa, divulgate dallo staff della nave stessa. 

Anche in questo caso, se la notizia del nostromo licenziato è falsa, la situazione del tutto sotto controllo sulla nave dei clandestini era del tutto vera, ma taciuta ai mass-media. Ci troviamo perciò all’interno di una grandiosa guerra psicologica, ma mentre per l’invasione di africani ci sono delle ragioni che capisco, per le perversioni contro natura c’è ancora qualche lato oscuro, qualcosa che mi sfugge. Nel frattempo, il contatore dei commenti continua a salire a un ritmo impressionante. Forse qualcuno nel mondo sta ora accusando Freeanimals, mio vecchio e storico nick name, di divulgare spazzatura.