Testo di Marcello Foa
Riepiloghiamo. La Merkel e Macron stringono un accordo a due che prevede il diritto di rispedire nel Paese di prima accoglienza, ovvero soprattutto l’Italia, i migranti che riescono a raggiungere altri paesi. Il premier Conte e il ministro degli Interni Salvini si arrabbiano, picchiano i pugni sul tavolo e minacciano di disertare il vertice europeo di Bruxelles. In altri tempi Berlino e Parigi avrebbero fatto spallucce, perché l’Italia smidollata a cui erano abituati non li impensieriva. Ma stavolta no. Bastano poche ore e la Merkel compie un gesto inimmaginabile, si rimangia tutto e straccia l’accordo con Parigi. Macron reagisce a modo suo, svelando ancora una volta il lato autoritario e sprezzante del suo carattere; denuncia “i populisti che si diffondono come la lebbra”. Non nomina l’Italia, ma il riferimento è esplicito. E a rimetterlo in riga in pochi minuti è il vicepremier Di Maio. Il governo di Roma è così forte da piegare la Germania e da mandare in crisi (d’isteria) la Francia, che non sa più come domare un Paese troppo a lungo considerato alla stregua di una servile colonia. Come cambia il mondo e quant'è grande questa Italia? Siatene fieri. E abbiate fiducia.
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