Fonte: Libero
“Ma che gli si otturino tutte le arterie a ’sto idiota". Questo il contenuto di un post pubblicato sul profilo privato della dottoressa Veronica Ileana Guerci, dirigente medico dell’ospedale di Monfalcone (Gorizia), a commento del tweet con cui ieri il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, informava i suoi ’follower’ di fare colazione con una fetta di pane e Nutella. A rendere nota la vicenda è stato il sindaco di Monfalcone, Annamaria Cisint, che aveva ricevuto a sua volta numerose segnalazioni da parte dei concittadini in merito al post del medico del servizio sanitario regionale e che sulla vicenda ha chiesto l’intervento dei direttori generale e sanitario dell’Azienda per l’assistenza sanitaria n. 2, del direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste e dell’ordine dei medici, informando di tanto anche il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, il vicepresidente Riccardo Riccardi e il direttore centrale Gianni Cortiula.
Ho avuto modo di leggere sui social-media con un certo stupore e orrore le affermazioni della dirigente medico dei servizi trasfusionali, Veronica Ileana Guerci - rileva nella lettera il sindaco Cisint - e a parte l’indignazione personale e dei tanti cittadini che mi hanno contattato, nella mia veste di sindaco incaricato a tutelare la salute pubblica voglio esprimere le forti preoccupazioni per il ruolo che la dottoressa Guerci svolge nell’ambito del sistema sanitario, e nell’ospedale cittadino, tenuto conto - precisa Cisint - delle conseguenze che potrebbe avere un suo comportamento che fosse consono agli intendimenti dichiarati nei confronti di persone con idee politiche diverse dalle proprie.
In questo caso non siamo più di fronte all’uso dei social per esprimere un dissenso personale, ma - spiega Cisint - a un’istigazione a violare il codice di deontologia medica che all’articolo 3 afferma che Dovere del medico è la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell’Uomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana, senza discriminazioni di età, di sesso, di razza, di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di ideologia, in tempo di pace come in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera.
Per queste ragioni - conclude il sindaco Cisint - ritengo che debbano essere assunti tutti i chiarimenti e provvedimenti necessari a dare fiducia e serenità alla città sugli atteggiamenti e comportamenti di chi svolge funzioni delicate e rilevanti nel sistema sanitario e che, pertanto, non possa essere consentita una sottovalutazione del caso". Per il contenuto e per il fatto che a scrivere il messaggio sia stata una dirigente del comparto sanitario, il post è diventato ben presto virale e sta scatenando roventi polemiche anche a livello istituzionale in Friuli Venezia Giulia.
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