lunedì 8 aprile 2019

33 bambini entrarono a Torre Maura, tutti e 33 trotterellando


Testo di Anonimo

Com’era quella frase? “Prima vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”. Amo queste parole, non solo perché ci ammoniscono sull’importanza di combattere anche e soprattutto le battaglie che non ci toccano direttamente, ma anche perché rendono l’idea di una certa, pericolosa, “progressione”, tipica dei regimi autoritari.


300 teppisti ben organizzati urlano cori fascisti e aggrediscono un fattorino che porta da mangiare a persone bisognose. Gettano per strada e calpestano cibo altrui e poi, forse per rafforzare il concetto, danno fuoco a cassonetti ed automobili. Chi ci rappresenta, anziché dimostrare a queste personcine quanto possa essere difficile far valere le proprie “ragioni”, quando un reparto ben addestrato di celerini, ti ricaccia - a manganellate e calci in culo - nel tugurio nel quale eri andato a nasconderti, si arrende senza condizioni. Fin qui, comunque, non mi sarei avvelenato la pausa pranzo a scrivere questo post. Non sono romano e ci sono persone ben più qualificate di me per parlare delle periferie sulle quali troppo spesso vengono scaricati i disagi di un’accoglienza raffazzonata e occasionale. 


Poi ho scoperto il motivo per il quale l’Amministrazione aveva deciso di spostare quelle persone, proprio lì. Ed è a quel punto che mi sono incazzato per davvero. Dovete sapere che la scelta è ricaduta su quel luogo perché il campo dal quale quelle persone provenivano era poco distante. In pratica, si voleva evitare che i bambini (n.b. 33 su 70) fossero sradicati dal loro territorio e costretti ad andare in una scuola diversa con nuovi compagni (con tutti gli evidenti problemi che ciò avrebbe comportato per la loro scolarizzazione e socializzazione). Vorrei essere brutalmente chiaro su ciò che è accaduto: è stata data maggiore importanza alla protesta di 300 fascisti, piuttosto che al diritto (perché – non dimentichiamocelo - di questo si tratta) di 33 bambini di provare a integrarsi e vivere una vita normale. 

Non mi piace usare il termine “deportazione”, ma davvero non riesco a trovarne uno migliore. Anzi, se ci riuscite voi, vi sarei grato se me lo suggeriste. Stiamo parlando di prelevare un gruppo di persone da un luogo e piazzarle in un altro come fossero degli animali. Senza consultare né loro, né coloro che hanno preso la decisione nell’interesse dei bambini. Anzi, dimostrando a tutti che basta qualche centinaio di persone e un paio di tweet ben assestati per ottenere la resa incondizionata delle istituzioni. La resa incondizionata ad un modo razzista di giudicare gli esseri umani. Una specie di presa d’atto che ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B e che i secondi non devono dare fastidio, per il solo fatto di esistere, ai primi. 

In pratica l’inizio della frase con la quale ho cominciato, per giunta quasi alla lettera. Strano che in pochi se ne siano resi conto. Strano che qualche fascistello incazzato sia stato promosso al rango di “cittadino esasperato”. Strano che i reparti antisommossa, in questo paese, vengano usati per caricare dei ciclisti che protestano pacificamente, anziché per dei vigliacchi che se la prendono con 70 persone inermi, chiedendo che vengano lasciate morire di fame. Forse però “strano” non è l'espressione piú adatta. Forse la parola che sto cercando è più simile a “orribile” o “inaccettabile” o “estremamente inquietante”. Forse tutte e tre. E, davvero, vi prego, correggetemi se potete.

2 commenti:

  1. Come da abitudine, i sinistronzi, fanno leva sui bambini per incularsi tutti gli altri. Quei bimbi hanno dei genitori che dovrebbero a loro provvedere, insegnargli a vivere nel rispetto degli altri e di loro stessi, nn a rubare ed essere parassiti. Cari cattocomunisti, con i vostri metodi si crea solo disagio e po nn lamentatevi se la gente fa di tutta l'erba un fascio.

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    1. Molti pensano che la scuola sia uno strumento di integrazione di un'etnia minoritaria nei confronti della maggioranza.
      Ma non è così.

      La storia mostra che i Rom e i Sinti sono una popolazione sufficientemente orgogliosa da voler mantenere la propria identità e non hanno intenzione di integrarsi con noi.

      Anche perché, se lo facessero, dovrebbero smettere di fare la bella vita rubando e dovrebbero andare a lavorare!

      Non sono mica stupidi!

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