lunedì 1 aprile 2019

Anche noi siamo stati migranti


L’amore fa fare i salti, ma la fame li fa far più alti, dice un vecchio proverbio. Se chiude una miniera di zolfo in Sicilia, e siamo negli anni Cinquanta, non c’è molta scelta per i minatori disoccupati: o briganti o emigranti. E questo era valido per tutto il Meridione fin quasi all'altro giorno. Le analogie con i migranti africani che attraversano il mare, dopo aver attraversato il deserto, sono evidenti. I nostri minatori siciliani attraversano tutta l’Italia, vengono truffati da un contrabbandiere che si prende i loro soldi e li abbandona lungo la strada. Esattamente come gli africani che pagano 1.300 euro allo scafista che gli fornisce un gommone sgonfio, inadatto ad affrontare l’alto mare, ben sapendo che dopo poche miglia marine ci saranno le navi umanitarie a raccoglierli. In Francia, il gruppetto di siciliani non trova chi li accolga a braccia aperte, benché due veneti si uniscano al loro gruppo, prima di affrontare la scalata, facendogli in qualche modo da guida. L’ostilità degli autoctoni, comunque, lungo la strada, c’è anche qui, ma per un equivoco. I braccianti del posto, nella Rossa Emilia Romagna, avevano indetto uno sciopero e i siciliani non lo sapevano. Vengono presi per crumiri e succede qualche pasticcio, ma alcuni di loro, i più disperati, riescono a proseguire, non senza un duello rusticano fra le nevi del confine italo-francese. Il cattivo perde, i buoni arrivano in Francia come gli ebrei nella terra promessa. I gendarmi di confine chiudono un occhio. Il pericolo che la razza caucasica si estingua non c’è e la dittatura del nuovo ordine mondiale è ancora di là da venire.

9 commenti:

  1. Ma chi è che fa sti paragoni? I nostri emigranti sono andati negli altri paesi, solo x lavorare e nn per essere mantenuti. E per di più, spesso, sono stati trattati come dei veri appestati. Vergognatevi sinistronzi.

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    1. Il testo è mio.

      Ovviamente, concordo con te che la situazione di 70 anni fa e quella odierna è diversa. Può essere però che la spinta a partire sia sempre la stessa: il desiderio di cambiare in meglio il proprio livello di vita.

      In entrambi i casi, ci sono persone ingannate da truffatori, perciò bisognerebbe puntare sull'informazione, così che smettano di partire dall'Africa verso un destino che non è quello che gli è stato prospettato.

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  2. Ci sono delle analogie ma i contesti sono estremamente diversi ; all'origine può esserci sempre la forzatura di provocare migrazioni , il miraggio di una vita migliore , la propaganda di una terra ricca ed abbondante , questo credo sia atavico, inserito proprio nel dna umano , in quanto nomade per natura.
    Al giorno d'oggi credo che la parola chiave sia proprio quell' "ebrei" citato anche nel tuo testo : loro , che si ritengono al tempo stesso popolo eletto e anche maledetto a non avere una terra , hanno il potere economico , politico , d'influenza , per determinare il caos migratorio cui stiamo assistendo , il fine ultimo che si propongono non è difficile da intuire , per capirlo basta pensare che finanziano tutti gli spostamenti dopo averne creato i presupposti ma non mi risulta che loro abbiano mai accolto un migrante.

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    1. I tuoi commenti sono sempre ottimi, per la sintesi e la lucidità delle idee.
      Grazie.

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    2. Gli ebrei, sono da sempre i parassiti dell'umanità intera. Quello che gli manca, è l'empatia e anche quando dovesse esserci in qualcuno di loro, questo qualcuno viene "scomunicato" e cacciato fuori dalla loro malefica setta, perché, per me, di setta si tratta.

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  3. Questa migrazione dall'Africa ha uno scopo destabilizzante(piano Kalergi).Il nostro passato migrare andava a riempire sacche di lavoro non voluto dagli altri,tipo i minatori in Belgio,i nostri emigranti non erano mantenuti da nessuno ma dovevano arrangiarsi da soli.L'unico elemento in comune tra le due migrazioni e' il desiderio di migliorare la propria posizione,ma gli africani(ed altri,non tutti)vogliono essere mantenuti da noi,i nostri andavano altrove per lavorare.Saluti.

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  4. Facevo ancora un'altra riflessione, perché si da la colpa sempre agli altri e non allo stesso soggetto interessato.
    Cioè: gli extracomunitari (asiatici e africani) hanno quasi tutti gli smartphone che usano con connessione satellitare.
    Come a tecnologie non sono meno di noi, per cui possono essere aggiornati delle situazioni politiche e sociali nazionali (di loro) e internazionali (Europa e Italia) tramite notiziari e link diretti.
    Saranno sicuramente al corrente dei presunti comportamenti delinquenziali dei trafficanti, del soggiorno in Libia, etc..
    Mi domando se effettivamente il loro bisogno di miglior vita è così grande (anche perché con i soldi che debbono sborsare per il viaggio potrebbero benissimo investirli in qualche affare in loco) o sono manovrati, incoraggiati (volontariamente o involontariamente) da qualche altro scopo?

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    1. Ovviamente, vengono fatti venire qui con uno scopo preciso, come ben spiega Diego Fusaro.

      In quanto agli smartphone, penso che li usino per comunicare e sentire musica. Non capendo l'italiano non possono seguire i notiziari e non sanno quanto delicata sia la situazione dei nostri rapporti con loro.

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    2. ...ovvero anche loro subiscono comunicazione pilotata, ricevendo solo notizie dei personaggi del PD (magari quelle tradotte), incoraggiamenti dalle ONG, video di accoglienze varie nelle chiese, persone che accolgono festanti gli sbarchi, lunghe passeggiate tranquille per i centri, interni di supermercati, etc..

      Certo che questi poveretti se non vedrebbero una possibilità in meglio, se vedrebbero chiaramente i rischi a cui vanno incontro e a quello che li aspetta in Italia (rinchiusi nei centri di accoglienza, sfruttati per pochi euro al giorno, quei pochi che possono lavorare, davanti ai supermercati a chiedere elemosina, senza possibilità di lavarsi e una decente abitazione), se avrebbero un briciolo di intelligenza desisterebbero... ovviamente se non vi sono altri scopi.

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