Testo di Marco Furfaro
Un paio di giorni fa la sezione della Lega di Pachino (Sicilia) ha postato un video – da cui è estratta questa foto – in cui si vede un ragazzo di colore steso per terra. L’obiettivo del post era dichiaratamente offensivo e discriminatorio, dato che il ragazzo viene preso di mira e insultato come se stesse a bighellonare, prendendo il sole. La dinamica classica del salvinismo, insomma. Quella che soffia sul fuoco dell’odio e del razzismo, costruendo fake news pur di fare del becero populismo. E infatti quel ragazzo non era steso a prendere il sole, ma aveva avuto un malore. Tanto da dover essere soccorso e portato in ospedale. E’ un ragazzo della Costa d’Avorio, con problemi psichici forse di natura post traumatica. Dato il viaggio che ha affrontato, le sofferenze che lo hanno fatto scappare da “casa sua” e la probabile detenzione nei lager libici. Queste cose a Pachino si sanno, evidentemente. Ma non sono bastate a fermare lo squallido odio leghista. Pur di creare nemici, si lanciano come sciacalli che odorano il sangue. Una indecenza assoluta, che si ripete sempre uguale.
Ringrazio di cuore Vitaliano Dilorenzo – un compagno della sezione del Pd di Pachino - e Alessandra Trapasso per avermi segnalato e denunciato questo scempio. Uno scempio che deve colpire tutti, per capire fino in fondo quali nemici della democrazia e libertà stiamo combattendo. E magari, me lo auguro, questo post arriverà anche al Ministro Matteo Salvini – che più che al Viminale è sempre e solo sui social – che di quella stessa Lega è il capo. Per vergognarsi un po’, magari. Se ne è capace. Perché tutto questo odio l’ha diffuso lui.
Un comunista non ha alcunché di valido per discriminare gli altri, visti i numerosi scheletri che i comunisti nascondono nei loro armadi.
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