Testo di Daniela Billiani
Matteo Salvini in versione animalista di ferro. Il ministro dell'Interno, dopo aver annunciato che entro l'estate partiranno controlli a tappeto nei canili e nei gattili di tutta Italia (con l'obiettivo di chiudere quelli fuorilegge), annuncia un giro di vite sui condannati per maltrattamenti sugli animali. Benissimo. Mi parrebbe un provvedimento più che logico. Però vorrei aggiungere che il concetto di maltrattamento va precisato, perché non serve arrivare alle percosse o allo stato di sofferenza fisica dell'animale, maltrattamento è anche l'isolamento sociale e affettivo da parte di possessori di cani che li tengono legati a catena, chiusi nei box fino a tenerceli veramente sempre, salvo il momento di andare a caccia, se sono cacciatori.
Adozioni dei cani devono essere seguite da volontari locali che spingono gli adottanti a fare un serio percorso preadozione e altrettanto serio percorso di inserimento. Il rilevamento del maltrattamento spetta alle forze dell'ordine affiancate se mai da un educatore cinofilo o volontario di fiducia del comune e non serve il veterinario ASL. Sanzioni e spese di eventuali sequestri devono ricadere da subito sulle tasche del trasgressore, non dei comuni. Maltrattamento non è solo fisico. Ministro Salvini, non si concentri sui canili e chi con questi cani, spostandoli o accudendoli ci campa. se lo faccia dire da chi conosce bene la situazione: è tutto in mano alla mafia! Il massimo delle forze deve essere puntato su chi attualmente non sterilizza. Deve essere rimosso, aggiustato e potenziato il sistema e poi puntare tutto sulla riduzione drastica delle nascite.
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