Testo di Carmelo Abbate
Lei è Beba. Lei è una donna di Milano. È domenica mattina. Sono da poco passate le 11. Beba esce di casa con i due cani al guinzaglio. Si dirige verso il parco Forlanini, dalle parti dell’aeroporto di Linate. Il sole batte forte. Lei costeggia il fiume Lambro. C’è un uomo. È a terra. La faccia spiaccicata sul terreno. Non si muove. Beba corre. Gli è accanto. Ci sono altre persone. Passano. Camminano. Quasi lo sfiorano. Se ne fottono. Beba si abbassa. Lo tocca. Prova a girarlo. Non si muove. Pensa che sia morto. Il sangue le si gela nelle vene. Alza lo sguardo. Poco distante ci sono dei ragazzi, giocano a calcio. Gli anziani del quartiere passeggiano alla ricerca di un po’ di frescura.
Una voce. Il tono è violento. Minaccioso. È rivolta a lei. Brutta stronza, lascialo lì. Beba ignora. I due cani stanno leccando il volto dell’uomo a terra. Lui dimostra 30 anni. È un uomo. Inizia a muoversi. Lento. È ubriaco. Ha bisogno d’aiuto. Beba cerca di spostarlo, intanto prende il telefono per chiamare i soccorsi. Nessuno la aiuta. Un’altra voce. Se osi chiamare l’ambulanza ti meniamo, maledetta troia, bisogna lasciarli morire questi immigrati di merda, ricordati che i soccorsi li paghiamo noi contribuenti, mica questi negri. Beba fa finta di non sentire. Una nuova voce. Lavati le mani che ti prendi le malattie. Nel gruppo di persone c’è una signora di circa 70 anni. Lei invoca la giustizia divina. Spera che dio ascolti le sue preghiere e affondi tutti i barconi. Beba è disgustata, ma rimane concentrata sull’uomo. Lo sposta. Lo sistema all’ombra.
Ora cammina verso il gruppetto di persone. Tra loro ci sono anche due giovani addetti dell’Amsa, servizi per l’ambiente. Beba li affronta. Siete impazziti? Guardate che esiste l’omissione di soccorso. Beba è avvocato. Il suo nome è Beatrice Bordino. La reazione degli altri è rabbiosa. Beba ha paura. Arretra. Cerca due vigili. Spiega i fatti. Ottiene un’alzata di spalle. Torna a portare un po’ d’acqua all’uomo a terra. Un amico lo ha preso sotto braccio e lo sta trascinando via. Beba si siede sulla panchina. La faccia tra le mani. Piange.
poi magari quello mannaia qualche altra tabaccaia a reggio emilia, calabria: già fatto
RispondiEliminaStessa scena da me Russo spiaccicato sulla strada ciucco come una topa praticamente esanime arrivo polizia ambulanza via in ospedale mancanza di denaro ! niente cure arresto e galera , e' meglio ? Dal momento che oramai si e' Capito benissimo che le vostre guide vi hanno abbandonato( vedete Salvini come ringrazia Sempre le forze dell'ordine per I'll lavoro che svolgono xche' continuano ad and are a prendere in servizio taxi permanenrte I clandestini) vi rimangono solo 2 possibilita" ,continuare a suicidarvi lentamente proferendo qualche lamento inascoltato oppure LA guerra civile
RispondiEliminaTra le geremiadi e la guerra civile c'è nient'altro che si possa fare?
EliminaMa questi sinistronzi nn hanno da fare altro, che scrivere stronzate?.
RispondiEliminaC'è tanta gente che vive ancora nel mondo delle favole!
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