Vi spiego cos’è il Karma, altrimenti detto “Legge di Causa ed Effetto”. Pupetta (a sinistra) è gelosa di Pablo (a destra). A causa di questa gelosia, si ha come effetto che Pupetta lasci la sua cuccia e si metta a zampettare in giro per la camera. A causa di questo suo zampettare, si ha come effetto che io mi svegli e accenda la luce. A causa dell’accensione della luce, si ha come effetto che Pupetta ritorni nella sua cuccia. A causa del suo ritorno alla cuccia, si ha come effetto che io spenga la luce, ma questo, a sua volta, ha come effetto che Pupetta esca di nuovo dalla cuccia e ricominci il circo. Si potrebbe andare avanti all’infinito, finché non sorge il giorno, se io non introducessi una variante: non accendo la luce. In tal caso, Pupetta s’intrufolerebbe nella cuccia di Pablo ma, a causa dell’intrufolamento da parte di Pupetta, si ha come affetto che Pablo lasci la cuccia e, con un salto atletico, salga sul letto. A causa di questo salto atletico nel buio, si ha come effetto che io riaccenda la luce e mi ritrovi il suo muso bavoso sul cuscino, a pochi centimetri. A causa di ciò, io scendo dal letto, lo faccio scendere a sua volta e vado a liberare la sua cuccia dall’intrusa. A causa di questo, Pablo si rimette a dormire e io mi ritrovo, alle tre di notte, l’ora del Diavolo, con Pupetta in braccio, chiedendomi se chiuderla in bagno, o chiuderla in stalla, o legarla a una sedia, oppure se metterla nel tritacarne, ricavarne delle squisite salsicce e spedirle in omaggio al sindaco di Yulin, come gesto Zen. Cosa sia lo Zen ve lo spiego la prossima volta. Per oggi accontentatevi del Karma!
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