Era il 13 Dicembre del 1958, quando la Nasa lanciò nello spazio Gordo. Trenta centimetri di scimmietta scoiattolo per 1 kg. di peso, un minuto animaletto con la sola colpa di soffrire le temperature, esattamente come l'uomo. Strizzata dentro una capsula dove non le era permesso il minimo movimento, viene catapultata nel buio dello spazio ad oltre 10.000 km all'ora, per 15 minuti. Sola, nel buio, crocifissa. Immaginiamo per un istante quale inferno ha attraversato. Il razzo al rientro cade nell'oceano e nessuno si affanna per Gordo, una breve ricerca e poi basta. La Nasa aveva già ottenuto i suoi dati. Il tutto per ottenere informazioni utili al lancio dell'uomo, naturalmente. E qualcuno dirà: "Ma è per la scienza, per il progresso". Quale progresso? Lanciare una scimmietta su nello spazio per scoprire quanto moralmente si è giù sotto terra? Ciò che lasceremo di noi è lì, negli occhi di quella smarrita creaturina e di milioni come lei, ancora oggi sacrificati senza scrupoli in nome di una scienza monca di moralità, quindi del suo più alto presupposto. E' bene non dimenticare i martiri, ci ricordano chi siamo.
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