Il pianeta è qui da quattro miliardi e mezzo di anni. Noi ci siamo da duecentomila anni e ci occupiamo di industria pesante da circa duecento anni. Duecento anni rispetto a quattro miliardi e mezzo, ed abbiamo la presunzione di pensare, in qualche modo, di essere una minaccia? Che in qualche modo stiamo mettendo a repentaglio questa bella pallina verde-blu che fluttua intorno al sole? Il pianeta ha superato cose molto peggiori di noi: terremoti, vulcani, tettonica a zolle, deriva dei continenti, brillamenti solari, macchie solari, tempeste magnetiche, l’inversione magnetica dei poli, centinaia di migliaia di anni di bombardamenti da parte di asteroidi e comete e meteore, inondazioni, incendi planetari, maremoti, erosione, raggi cosmici, glaciazioni ricorrenti, e pensiamo che alcuni sacchetti di plastica e qualche barattolo di alluminio possano fare la differenza? Il pianeta non va da nessuna parte, noi sì. Resterà qui e noi saremo ormai lontani. Si scrollerà di dosso tutti noi come delle pulci. Un fastidio superficiale. Il pianeta starà qui per tanto, tanto tempo dopo che ce ne saremo andati affanculo. E si curerà e si ripulirà perché è quello che fa da sempre. È un sistema che si corregge da solo. Noi no. Non c’è niente che non vada in questo pianeta. La terra sta bene. Siamo noi ad essere fottuti.
Questa pallina bianco celeste rossa, con tuorlo non ancora assodato, tremolante albume attorno, come un uovo alla coque è pure autopulente, come i fornetti a micro onde.... Quanta sicumera, presunzione di sapere, affido completo alla scienza, ai religiosi, banda di ciarlatani entrambi. Ma per favore....
RispondiEliminaTuttavia, al punto di vista delle ere geologiche, ha ragione.
EliminaIo ho trovato molto stimolante leggere questo libro.