venerdì 8 marzo 2024

Cui prodest?


Riccardo Gabbanelli: Ma non c’è il manico!

Me: La terra piatta è una teoria antica, ripresa in tempi moderni. Perché? Qual è lo scopo recondito del fatto che è stata recuperata dal lontano passato e immessa nel calderone delle contese internettiane, volte ad introdurre l'ennesimo "divide et impera"?

4 commenti:

  1. Il movimento terrapiattista è, secondo me, un'invenzione dei soliti noti. Lo scopo è quello di associare a loro tutti noi che non ci facciamo ingannare, in modo da farci passare per stupidi e ignoranti. E non credo sia un caso il fatto che siano spuntati fuori prima del 2020.

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  2. Fuori tema (lo pubblico qui perché il post su Bergoglio è di qualche giorno fa e probabilmente nessuno lo legge più)

    Freeanimals dice di apprezzare particolarmente il Requiem di Verdi. Qui la mia opinione:

    Sergiosabato 9 marzo 2024 alle ore 05:47:00 CET
    No, dài, il Requiem verdiano è troppo teatrale. A me piace molto il requiem di Berlioz. Certo che il Dies irae ha attirato tutti i compositori, compreso Mozart, si prestava moltissimo agli effetti. Fauré invece ha rinunciato al Dies irae che è un inno infame ma indubbiamente suggestivo. Pensa a certi passaggi orrendi:

    Inter oves locum praesta,
    et ab haedis me sequestra,
    statuens in parte dextra.

    Confutatis maledictis,
    flammis acribus addictis,
    voca me cum benedictis.

    Come può un Dio bontà infinita condannare in eterno una sua sola creatura? E come possono i salvati godersi Dio mentre altri soffrono? La contraddizione è troppo stridente, già Origene se n'era accorto nel terzo secolo d.C. Bergoglio ha abolito l'inferno, era ora, ma è caduto in eresia manifesta e dovrebbe dimettersi o annà affanculo.

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    Risposte
    1. Prima di esprimere la mia preferenza per Verdi, ho ascoltato quello di Mozart.

      L'inizio di quello verdiamo è di una potenza straordinaria e infatti è molto...gettonato, tanto per usare un termine juboxiano. (chiedo scusa per l'orrendo eufemismo).


      In certi casi, bisogna tralasciare le parole del testo, e godersi solo la musica.

      Si dice che essa avvicini a Dio.

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