sabato 16 marzo 2024

Chi sta attaccando Dio, la patria e la famiglia?


Avendo portato alcuni clienti ad un funerale a Codroipo, ne ho approfittato per fotografare la lapide di mia zia, sorella di mia madre, la cui frase avevo notato pochi giorni fa e che mi dà lo spunto per fare alcune considerazioni. Dio, Patria e famiglia è un trinomio che oggi si è abituati ad associare a un certo periodo storico dell’Italia, nella prima metà del ventesimo secolo. Ancora oggi, fra i parlamentari c’è chi lo riporta per condannare il famoso Ventennio fascista, o viceversa per esaltarne la validità ancora attuale ed incorrotta. Mia zia, o meglio i suoi parenti, hanno voluto aggiungere anche “integrità morale”, sul cui significato ho voluto consultare la Treccani. Sull’integrità morale, che poi è sinonimo di onestà, siamo tutti d’accordo. Una vecchia frase di noi friulani, purtroppo andata guastandosi nel tempo è, riferita a noi stessi: “Salds, onests, lavoradors”. Non credo che ci sia bisogno di traduzione. Mi è sempre piaciuta e sul terzo punto, lavoratori, ci siamo fatti conoscere e rispettare nel mondo. Ma, tralasciando il riferimento all’integrità morale, voglio soffermarmi su “Dio, patria e famiglia”.



Cominciamo dalla terza. Sappiamo che la Famiglia in Italia è sotto attacco a partire dalla fine degli Anni Sessanta, ovvero dalla nascita del Femminismo. Il quale è nato sull’idea dei Rockefeller che, portando avanti le battaglie per la parità dei diritti fra uomo e donna, in realtà volevano mandare a lavorare le casalinghe, per poterle tassare. Oggi siamo al punto che tutti si lamentano che gli italiani non fanno più figli, mentre gli arabi, che continuano ad arrivare in gran numero, ne fanno tre o quattro per famiglia. Allevare un figlio, al giorno d’oggi, costa parecchio e molte giovani coppie, magari pure in stato di disoccupazione, ci pensano due volte prima di mettere al mondo una bocca in più da sfamare. Va considerato, inoltre, che i migranti vengono aiutati dallo Stato, mentre gli indigeni no, se escludiamo i vari bonus bebè, che non so quanto possano essere utili.



La Patria. Dal 68 in qua, cioè da quando è cominciata l’era della Contestazione giovanile, la patria è stata vista in senso negativo, perché era in suo nome che i governanti mandavano a morire in guerra “la meglio gioventù” e tutto il mondo della Sinistra, compresi anarchici e pacifisti, quando sentivano la parola “patria”, avevano un moto di rigetto. La patria è sempre stata difesa dalla Destra, ma essendoci stati degli sviluppi dagli Anni Sessanta in poi, che andavano nella direzione dell’abolizione delle patrie nazionali, per sostituirle con un governo mondiale unico, noi che siamo sempre stati liberali e tendenzialmente anarchici, ci siamo ritrovati a doverla difendere, avendo la consapevolezza che il NWO sarebbe un’istituzione ben peggiore di quella di Stato nazionale. Con il governo unico mondiale ci sarebbero solo due classi: i padroni, una piccolissima minoranza di privilegiati; e la plebe, senza diritti e costretta magari anche con sostanze stupefacenti, come anticipato da Huxley, ad obbedir tacendo, senza possibilità di dissenso. Sarebbe la dittatura perfetta, come esiste l’onda perfetta per i surfisti. Solo che la plebaglia imprigionata nel NWO, a differenza dei surfisti, non avrebbe niente per cui divertirsi od emozionarsi.



E veniamo a Dio! Se la famiglia e la Patria sono sotto attacco, perché non dovrebbe esserlo anche Dio? In che modo l’idea di Dio dovrebbe essere sotto attacco? Le chiese, è già da molti anni che sono quasi del tutto vuote, essendo frequentate solo da donne anziane. Della crisi delle vocazioni dei sacerdoti sento parlare da decenni. Se poi consideriamo che Paolo VI parlò del “fumo di Satana” che era entrato nella Chiesa e che oggi abbiamo un Papa comunista, si può intuire che la Chiesa non gode della salute di cui godeva negli Anni Cinquanta. Lo dicono chiaramente molte testimonianze fotografiche in bianco e nero, con folle oceaniche di fedeli, oltre alle processioni che sono diventate rarissime, essendosi mantenute più salde forse in Meridione, piuttosto che nel Settentrione.



L’attacco a Dio quindi può dirsi conclamato, ma se ad attaccare Dio, poniamo, è il Diavolo, chi sta attaccando le altre due entità, la Patria e la Famiglia? E se fosse sempre lui, il Principe delle Tenebre? Noi siamo laici e non ce lo vediamo quel signore di colore rosso, o nero a seconda delle circostanze, dotato di corna, zoccoli da caprone e forca, fungere da regista agli attacchi contro famiglia e patria. Non possiamo credere, per esempio, che dietro l’espansione e la promozione del movimento LGBT, che pure contribuisce a mettere in crisi la famiglia tradizionale, ci sia Belzebù. E’ la Sinistra mondialista che preme per la realizzazione del nuovo mondo, con parallela estinzione delle patrie, e per lo sfoltimento dell’umanità, che dovrebbe lasciare il posto a un’accozzaglia di gente omogenea e uniformata, priva d’identità e sottomessa all’élite. Se fin qui il ragionamento tiene, se ne dovrebbe dedurre che i compagni comunisti sono al servizio del Maligno, senza che se ne rendano conto, ovviamente. Se vi sembra buffa come teoria, ditemelo pure, ché tanto non mi offendo.

17 commenti:

  1. Direi che il diavolo (poveretto) possiamo lasciarlo stare. È un personaggio anche più improbabile di Dio.

    Per il resto, ti faccio i complimenti per l'ottimo post.

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    1. Grazie, comunque è un'idea strampalata, che ci sia qualche entità malefica ad attaccare la famiglia tradizionale, il concetto di comunità nazionale e l'idea di Dio, che è inestricabilmente legata alla psiche umana.

      Sono io il primo ad ammetterlo.

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  2. " ... il diavolo ... più improbabile di Dio"

    Buona questa, mi hai fatto ridere. Ricordi quando ci dicevano che il diavolo è così raffinato che ci fa dubitare della sua esistenza per fregarci meglio? Forse tu non l'hai sentita, io sì. Se già è lecito dubitare dell'esistenza di Dio, figuriamoci se può esistere la sua controfigura, il diavolo. Il generale dei gesuiti Sousa ha tempo fa ammesso che il diavolo è solo una personificazione del male, Bergoglio invece, gesuita anche lui, insiste sulla effettiva esistenza del diavolo. Si mettessero d'accordo.
    Fra parentesi Dio e il diavolo simul stabunt, simul cadent.
    Senza diavolo niente peccato originale eccetera eccetera.

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    1. Il Bene e il Male esistono. Questo è sotto i nostri occhi. Il problema sono le differenti interpretazioni che si danno all'uno e all'altro.

      Perciò l'umanità è così litigiosa: perché non ci si riesce a mettersi d'accordo.

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    2. Perché male e bene con la maiuscola? Non sono entità metafisiche alias divinità. Certo che esistono il male e il bene, ma che cosa sono in fondo? Chiamiamo bene tutto ciò che ci serve e magari ci rallegra e male ciò che ci nuoce, ci rattrista e magari ci ammazza. Esistono apparentemente nell'universo forze contrastanti grazie alle quali nasce anche la vita (senza contrasti non si muoverebbe niente, l'universo sarebbe immobile e morto - secondo una teoria l'universo tende alla morte per freddo). Chi fa del male ad altri lo fa per interesse. E chi fa del bene ad altri? Forse anche lui per interesse (per guadagnarsi il cielo, il "grande affare" dei gesuiti) o per empatia, perché ha la facoltà d'immedesimarsi nell'altro. In una società complessa come l'attuale i contrasti sono inevitabili, ma grazie alla ragione (quando funziona!) possiamo ricomporli senza fare macelli. Zero contrasti, zero vita o evoluzione. Purtroppo continuiamo a farci del male, anche grazie a Dio (nel Vecchio Testamento questo signore ordina stragi, vuole che si uccidano tutti, donne bambini e animali). Peccato che non c'è un inferno per questo diabolico essere immaginario (che secondo Bergoglio ama tutti, anche i ricchioni).

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    3. Bellissimo commento.

      Lo pubblicherò.

      L'idea che Dio merita di finire all'inferno è...fantastica. A me non era mai venuta.

      Perché ho messo Bene e Male con la maiuscola? Semplicemente perché mi riferivo alla loro idea astratta.

      Con la minuscola, per esempio, posso dire: "mal di testa", oppure: "Ti auguro ogni bene!".

      Comunque, purtroppo è vero: Bene e Male sono sottoposti al nocivo relativismo, e da qui nascono contrasti e conflitti. Sui social è evidentissimo, ed è un litigio continuo, anche con insulti.

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  3. Il Bene ed il Male (anche io preferisco usare la maiuscola per questi concetti) non sono legati soltanto all'uomo, ma a tutti gli esseri viventi.
    Ed hanno, tanto per complicare le cose, una doppia prospettiva.
    C'è la prospettiva del Gene, per cui il Bene è la massima replicazione ed il Male è l'assenza di replicazione; e c'è la prospettiva del singolo Fenotipo, per cui il Bene e il Male sono relativi alla sua vita mortale (benessere, malessere).
    Le due prospettive, purtroppo, sono in contrasto tra loro, e questo finisce per confonderci le idee, in quanto, a seconda delle circostanze, il Bene può diventare Male e viceversa.

    Se davvero ci avesse creato Dio, meriterebbe l'inferno (come dice argutamente Sergio) già solo per questo.

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    1. Proprio ieri sono stato criticato da un naturalista, perché avevo osato dire che mi sarei sentito in dovere d'intervenire per salvare una scimmietta, caduta nelle grinfie di uno scimpanzé che la stava massacrando (ma gli esempi possono essere infiniti), poiché lui dava ascolto alla ragione, mentre io davo ascolto al cuore. Poi, ci siamo chiariti.

      Non è colpa nostra se la natura è crudele.


      P.S.
      Non sono capace di mettere qui il video, ma lo scimpanzé la stava proprio sbatacchiando di qua e di là, per ucciderla. E c'erano anche due ranger africani che assistevano alla scena.

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    2. "Non è colpa nostra se la natura è crudele."

      Dire che la natura è crudele è esprimere un giudizio morale sulla natura - appunto crudele, matrigna. Ma la gigantesca macchina dell'universo funziona in base alle sue leggi fisiche che non possono essere giudicate moralmente. Queste leggi sono come sono, e per gli esseri viventi e senzienti hanno effetti dolorosi che mal si accettano (dà fastidio anche una puntura d'insetto obbligato a pungere per sopravvivere e poi la massima ingiuria: la nostra morte, la morte dei nostri cari, uomini e animali). Noi ci ribelliamo al dolore, ai soprusi, alla crudeltà, vorremmo vivere in eterno in un paradiso terrestre senza violenze e dolore. Ma l'universo è come è, noi diciamo crudele, ma lui se ne frega. Però si può anche "scendere" anzitempo, se ci sembra uno schifo. Melis dice: io non volevo nascere (più logico sarebbe però dire: era meglio se non fossi mai nato). Non è dipeso da noi nascere, ma una volta che ci siamo non vogliamo morire e la bellezza e l'amore ci tengono attaccati alla vita. Essere o non essere, cos'è meglio?

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    3. La Zanzara è obbligata a pungere e noi esseri umani siamo obbligati ad esprimere giudizi morali. Freeanimals

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  4. Egregi sia il post che i commenti, niente da aggiungere.

    Il male, minuscolo, è qui rappresentato dai loculi, oppure i forni come li chiamiamo in Toscana. Speculazione edilizia, sorta di imprigionamento della salma nel legno e nel metallo, quasi a significare l'imperio del predetto male sugli umani, in vita e post mortem. I Ioculi mi tolgono il respiro, mi provocano soffocamento. Ma da qua, non si esce?

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    1. I miei genitori sono entrambi in terra e anch'io vorrei finire in terra. Dovrò dirlo chiaramente a mia figlia. È che lei non vuol sentir parlare di questi discorsi. Qui da noi, i loculi verticali a parete si chiamano colombaie. Freeanimals

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    2. Siamo attualmente otto miliardi e saremo presto molti di più (qualcuno contesta queste cifre). Che fare delle salme di questi miliardi? I cimiteri sono ovunque stracolmi, l'alternativa è la cremazione. Adesso c'è un nuovo procedimento per lo smaltimento dei cadaveri, si chiama "reerdigung": https://www.reerdigung.de (dal ted. Erde = terra). Il sito indicato è in tedesco, ma si troverà sicuramente qualcosa in italiano o inglese.
      In solo quaranta giorni la salma si decompone diventando terra. Non ho approfondito ancora, ma direi che è una possibile soluzione ecologica e dignitosa (io la preferirei alla cremazione).
      Non tutti sanno che i cimiteri come li conosciamo sono stati creati due secoli fa. Ferdinando Fuga fu incaricato dal re di Napoli nel XVIII secolo di trovare una soluzione al problema dei tanti morti per epidemie, fame ecc. Fuga trovò una soluzione avveniristica per l'epoca, di stampo illuministico: il Camposanto Vecchio, dismesso verso la fine del XIX secolo. Sembra che nelle 365 fosse (una per ogni giorno dell'anno) siano state letteralmente gettate le salme di forse un milione di napoletani in circa un secolo e mezzo. Renato Fucini ha descritto un funerale in questo Camposanto Vecchio, un cosa allucinante.

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  5. Dunque, vediamo un po'.....auto green, casa green, salma green. Mica ci stiamo avvicinando al Soylent, pure lui green??

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