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Cado in piedi
La
peste? Può ancora colpire. Nonostante sia in agguato da almeno 2 mila anni. La
drammatica Morte Nera, che falcidiò circa 50 milioni di persone nel Medioevo,
comparve già quasi mille anni prima, durante l'Impero romano. E continua a
resistere ancora oggi. A dimostrare che all'origine della Peste di Giustiniano,
avvenuta del VI secolo d.C., e la Morte Nera del '300 c'erano due ceppi diversi
dello stesso batterio è un gruppo di ricerca internazionale guidato
dall'università americana McMaster il cui lavoro è stato pubblicato su Lancet
Infectious Diseases. Utilizzando le più moderne tecniche di
sequenziamento genetico è stato possibile analizzare il Dna dei batteri
responsabili della Peste di Giustiniano, avvenuta tra il 541 e 542 d.C.. I dati
hanno permesso di verificare che la causa era la stessa della celebre Morte
Nera che colpì Europa, Asia e Vicino Oriente durante il XIV secolo: la Yersinia
pestis, un batterio che si trova facilmente nei roditori e che può essere
trasmesso all'uomo dalle pulci e favorito dalle scarse condizioni igieniche.
NEL
2012 UN CASO NEGLI USA. Da allora questa malattia ha continuato a sopravvivere,
ha spiegato Francesco Menichetti, direttore della clinica malattie infettive Ospedale
di Pisa, provocando epidemie più o meno gravi nei secoli successivi. Ancora ai
giorni nostri si registrano mediamente nel mondo circa 3 mila casi l'anno e non
solo in aree povere e degradate: è noto infatti un caso avvenuto negli Usa, in
Oregon, nel 2012.
IMPOSSIBILE
DA ELIMINARE. Secondo i ricercatori l'origine della Peste Giustiniana sarebbe
stata l'Asia, e non l'Africa come ritenuto finora, e le prime comparse
epidemiche della Yersinia pestis sarebbero state alla base della cosiddetta
Piaga di Atene che colpì la popolazione greca nel 430 a.C. "I dati
confermano che si tratta di un batterio molto resistente", ha proseguito
Menichetti, "resta sempre presente, non possiamo pensare di
eliminarlo".
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