Tratto
da “2084 – L’apoteosi dell’arianità”, edito nel 1995
C'era
stato un tempo in cui Marcello s'avventava nella vita con il temperamento di un
cavaliere medievale. Partiva, lancia in resta, alla carica delle ingiustizie.
Brandiva la spada fiammeggiante della Verità, della sua Verità, contro un
variegato e formicolante piccolo popolo di viscide ipocrisie. Assaltava
intrepido, cinto il capo del lauro dell'entusiasmo e indossata la corazza delle
argomentazioni raziocinanti, le armate tetragone delle organizzazioni
razzistiche governative. Tutto ciò capitava nell'anno duemilaottantaquattro
dell'era cristiana. La Confederazione degli stati del nord del pianeta aveva
risolto splendidamente quello che era stato un problema di coscienza per molti
umanitari della seconda metà del secolo ventesimo. Gli stati dell'Europa, della
Russia, del Giappone e degli U.S.A. si erano dapprima uniti in federazione, poi
avevano fortificato i propri confini dopo aver espulso con la forza tutte le
persone di colore immigrate nel corso degli anni, compresi i mulatti e i
creoli. Ai neri americani era stata graziosamente data l'opportunità di
continuare a vivere sul territorio degli Stati Uniti a patto che si
sottoponessero a un trattamento chirurgico gratuito e indolore tendente a
sbiancare la loro epidermide. In caso di rifiuto, anche per loro c'era
l'espulsione. Indi, durante i primi tre decenni del ventunesimo secolo, a varie
riprese, avevano impiegato tutta la propria forza militare in numerose
battaglie campali che avevano decimato le popolazioni di quello che un tempo
veniva chiamato Terzo Mondo.
Contemporaneamente, i bianchi, poiché si trattava
di un vero e proprio conflitto
razziale, diedero l'avvio ad una poderosa campagna di propaganda ed
educazione, ma si potrebbe anche definire lavaggio del cervello, volta a
dimostrare l'inferiorità e l'attitudine al parassitismo di tutte le genti
negre, brune o variamente colorate. Le organizzazioni religiose, che
inizialmente si erano opposte al programma di sterminio dei popoli di colore in
virtù dei rimasugli di ideologia populistico-cristiana, furono messe a tacere
mediante astute forme di ricatto economico. I più riottosi fra gli umanitari
furono fatti sparire senza tanto clamore. Nel giro di una trentina d'anni tutto
il sud del mondo fu devastato da innumerevoli conflitti atomici che portarono
alla drastica riduzione del numero di abitanti del pianeta e a molti
sconvolgimenti degli habitat e del clima terrestre, cosa che provocò le
proteste di alcuni scienziati di razza bianca che furono immantinente messi a
tacere e bollati come sovversivi.
Marcello
Binatti non era ancora nato quando venne dato il colpo di grazia agli sparuti
eserciti dei popoli di colore e per tutta la sua giovinezza, nell'arco degli
anni settanta, subì, come gli altri studenti, la martellante propaganda di
regime che esaltava l'operato dei bianchi e giustificava l'eliminazione dei
popoli di razza scura.
Per
esempio, con il nuovo corso epocale, in cui la razza bianca aveva
definitivamente preso il controllo dell'intero pianeta, l'umanità non avrebbe
più conosciuto il tormento della miseria. Si era finalmente risolto il problema
della fame nel mondo con l'eliminazione fisica di interi popoli che per
cultura, clima, sovrappopolazione
o altre cause politico-economiche non erano stati in grado di portare il
proprio livello di vita alla pari con quello dei popoli civilizzati. Si tolse
così di mezzo, dalle coscienze rammollite di molti bianchi, l'incubo dei
bambini coi ventri gonfi per la denutrizione e tutto il denaro che prima veniva
sprecato per i cosiddetti aiuti alimentari al Terzo Mondo poteva ora essere
reinvestito in America o in Europa per creare posti di lavoro. Alla fine del
ventesimo secolo, la Terra contava all'incirca ottocentocinquanta milioni di
persone, e ciò permetteva un più razionale sfruttamento delle risorse naturali,
una loro più equa distribuzione e in definitiva una maggiore felicità per
tutti.
Si
era così raggiunta, secondo l'ideologia dominante, una forma di esistenza molto
vicina alle condizioni ottimali mentre la religione ufficiale, che era pur
sempre il cristianesimo, anche se con alcune modifiche, faceva addirittura
riferimento alla restaurazione del paradiso terrestre. Le guerre razziali con
cui era iniziato il terzo millennio venivano additate dal clero come
l'attuazione di antiche profezie e quindi accettate e acclamate perché in
possesso di approvazione divina.
Nessun commento:
Posta un commento