MODENA
– L’alluvione di Modena? Tutta colpa delle nutrie che hanno scavato le loro
tane dentro gli argini del Secchia. Questo in estrema sintesi quanto sostenuto
da Carlo Giovanardi che ha pure presentato un’interpellanza al Senato contro i
roditori responsabili, a suo dire, dello straripamento del fiume.
“Quali
iniziative intendono intraprendere il governo ed il ministro dell’Ambiente per
garantire la sicurezza dei cittadini e il ripetersi di alluvioni come quelle di
Modena?”, ha chiesto il senatore evidenziando come “più volte la Protezione
civile abbia indicato nei cunicoli scavati dalle nutrie sugli argini dei fiumi
la causa del collasso degli stessi in caso di piene”. Giovanardi
ha poi sottolineato la denuncia fatta dalle organizzazioni agricole della
provincia di Modena, secondo le quali questo fenomeno avrebbe causato anche la
rottura dell’argine del fiume Secchia a Bastiglia con conseguenti gravissimi
danni materiali e il decesso di un cittadino.
E
punta il dito contro le associazioni animaliste che “ostacolano in ogni modo la
cattura e l’abbattimento delle nutrie, che sono state immesse nei nostri fiumi
circa 30 anni fa e si sono moltiplicate a dismisura”.
Le
nutrie, roditori a metà tra un topo e un castoro, sono infatti originarie
delle Americhe. Furono introdotte in Italia sul finire degli anni sessanta: la
loro pelliccia poteva sostituire a poco prezzo quelle costosissime di visone.
Ma le giacche in castorino, come venivano chiamate all’epoca, passarono presto
di moda e gli allevamenti smantellati. Semplicemente aprendo le gabbie.Va da sé
che i poveri roditori si diressero in massa verso il loro habitat naturale: nei
pressi dei fiumi.
Ma
di qui ad essere ritenuti del dissesto idrogeologico dell’intera area ce ne
passa. Tanto che su Twitter impazza un hashtag #colpadellenutrie che è già
virale. I parlamentari emiliani M5S rispondono a Giovanardi che: “L’esondazione
del Secchia si poteva evitare con normali azioni ed interventi di prevenzione”.
Scherza l’Idv regionale: “Nutria espiatoria o mancanza di fondi e controlli?”.
Nessun commento:
Posta un commento