martedì 1 aprile 2014

Minoranza intoccabile

 

Filmare al volo quello che a prima vista appare come un tentativo di furto, contribuire a sventarlo, e trovarsi a rischiare una denuncia per discriminazione razziale. Il protagonista della vicenda è Cristian Fuin, e tutto comincia una decina di giorni fa nella zona industriale di Vicenza Ovest. Mentre parcheggia l’auto in viale della Scienza, nelle vicinanze di un bar, Fuin nota qualcosa che attira la sua attenzione: “C’era un furgone di una famiglia di nomadi – racconta - e mentre il padre era entrato a bere un caffé i bambini hanno cominciato a caricare le sedie dei tavolini esterni”.
Senza pensarci troppo Fuin si avvicina riprendendo la scena col cellulare, e poco dopo carica il video nel proprio profilo Facebook. Nel filmato non si vede il presunto furto: si vedono invece, in sequenza, il furgone parcheggiato (in realtà un camper), una sedia abbandonata in mezzo alla strada lì vicino, uno dei tavoli del piccolo plateatico rimasto quasi senza sedie e subito dopo una ragazzina che ne riporta una al suo posto. «Quando si sono accorti che stavo filmando, hanno scaricato le sedie che avevano già preso», commenta.


Sui social media il video comincia a girare. Nel giro di una giornata o poco più viene condiviso alcune centinaia di volte. I commenti si moltiplicano, e sono quasi tutti di sostegno e incoraggiamento. Ma arrivano anche le prime critiche. C’è, ad esempio, chi accusa l’autore di aver interpretato male quanto stava avvenendo, scambiando per un tentativo di furto quello che sarebbe stato, in realtà, solo un gioco. A creare problemi sono soprattutto i toni con cui Fuin si rivolge ai nomadi nel corso del filmato: quando entra nel bar per avvisare i proprietari che i “sìngani” gli stanno portando via le sedie, e poco dopo quando si rivolge direttamente a loro con un’espressione offensiva a sfondo razziale. Tanto basta perché, tra i commenti, qualcuno minacci la denuncia e inviti a segnalare la pagina come discriminatoria. «Mi hanno anche accusato di aver ripreso dei minorenni – aggiunge -. Vero, ma io stavo riprendendo dei minorenni che stavano commettendo un furto».
Fatto sta che quando, un paio di giorni dopo, lo stesso Fuin si rivolge ai carabinieri per capire come comportarsi, scopre che effettivamente il video era già stato segnalato alla polizia postale. «Mi hanno consigliato di togliere il video dal mio profilo, cosa che ho fatto, insieme a tutti i commenti. Ma è assurdo: uno sventa un furto, e poi si trova lui a rischiare una denuncia. Lo sappiamo tutti che questa è una tecnica collaudata: i grandi fanno finta di niente, e i piccoli rubano, perché tanto loro non possono essere toccati».
La faccenda è più complessa: se le immagini del filmato non sembrano lasciare spazio a molti dubbi, le parole che le accompagnano sono effettivamente pesanti. Da lì a minacciare una denuncia per discriminazione razziale, però, si rischia di cadere nell’eccesso opposto e di mancare il bersaglio. Un po’ come quando si guarda il dito invece della luna.

5 commenti:

  1. Siamo alle solite: in questa nazione corre meno rischi chi compie un reato piuttosto che chi lo subisce (o lo denuncia, come in tal caso).
    Poi ci meravigliamo se tutta la gentaglia senza arte nè parte di tutto il mondo viene qui...
    Qui rapinano, stuprano e ammazzano e pochi giorni dopo sono liberi (e le vittime devono vivere nella paura di ritrovarseli davanti casa per vendicarsi di averli denunciati, magari), se facessero lo stesso al loro Paese li chiderebbero in galera e butterebbero la chiave.
    Ci credo che arrivano tutti qui: questo è il paese dei balocchi per chi vuole delinquere.

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    1. E' così come dici solo da poco tempo e probabilmente si tratta di una cosa pianificata. L'Italia come laboratorio e cavallo di Troia del NWO.

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    2. E' probabile. Da qualche parte ho letto che questi fenomeni sono studiati da tempo e hanno lo scopo di far sì che l'insofferenza verso lo straniero vada ad accrescere il disagio e a fomentare disordini, che verrano poi sedati con leggi restrittive, o qualcosa del genere, ora non ricordo bene.

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    3. Sì, il meccanismo è quello e io stesso ho pubblicato già diverso materiale in proposito.
      Si tratta della tecnica del Problema-Reazione-Soluzione, cioè prima creano il problema, poi aspettano la reazione e infine offrono la soluzione.

      Geniale, non trovi?

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    4. Più che geniale, diabolico...

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