mercoledì 4 ottobre 2017

Cancro ai polmoni per militari e civili in Siria



Nonostante abbia promesso di non usare munizionamento all’uranio impoverito nella sua azione militare in Siria, il governo degli Stati Uniti ha ora ammesso di aver usato migliaia di munizioni radioattive nel territorio siriano. Come riferisce la rivista Foreign Policy: “Il portavoce Maj. Josh Jacques,  del Comando Centrale statunitense (CENTCOM), ha detto a Airwars e Foreign Policy che tra il 16 novembre e il 22 novembre 2015 sono stati usati 5.265 nastri di proiettili da 30 millimetri  contenenti  uranio impoverito (DU) da aerei di tipo A-10 della US Air Force, che hanno distrutto circa 350 veicoli nel deserto orientale del paese“. Il portavoce dell’Inherent Resolve John Moore ha affermato nel 2015 che: “Gli aeromobili americani e della coalizione non solo hanno, ma non utilizzeranno munizioni con uranio impoverito in Iraq o Siria durante l’operazione Inherent Resolve”. Ora sappiamo che non è vero.



Numerosi studi hanno trovato che l’uranio impoverito è particolarmente dannoso quando la polvere viene inalata dalla vittima. Uno studio di University of Southern Maine ha  scoperto  che: “Il DU danneggia il DNA nelle cellule polmonari umane. La squadra, guidata da John Pierce Wise, ha esposto colture di cellule a composti di uranio a diverse concentrazioni. “I composti causarono interruzioni nei cromosomi all’interno delle cellule e impedirono loro di crescere e di dividersi in modo sano. “Questi dati suggeriscono che l’esposizione al particolato DU può rappresentare un rischio significativo [danni al DNA] e potrebbe causare un cancro al polmone”, ha scritto la squadra nella rivista Chemical Research in Toxicology.

Dobbiamo ricordare che gli Stati Uniti sono impegnati in attività militari in Siria in violazione della legge internazionale e statunitense. Non esiste un’autorizzazione del Congresso per l’azione militare USA contro l’ISIS in Siria e le Nazioni Unite non hanno autorizzato la forza militare in violazione della sovranità della Siria. I cittadini innocenti della Siria saranno costretti a sopportare un aumento dei rischi di cancro, difetti congeniti alla nascita e altre malattie legate all’esposizione a materiali radioattivi. L’uranio depletato è il sottoprodotto dell’arricchimento dell’uranio per alimentare le centrali nucleari ed ha un durata di depotenziamento della radioattività che è dell’ordine di centinaia di milioni di anni. I danni al territorio siriano continueranno quindi a lungo anche dopo che chiunque sia coinvolto nelle ostilità attuali sarà morto.

Nessun commento:

Posta un commento