Testo di Pierfranco Ivaldi
Oggi riflettevo su una conversazione che l'anno scorso feci con un ragazzo extracomunitario, di colore, che vende i suoi prodotti all'uscita del discount Eurospin, dove sono solito comprare alcuni prodotti. Devo dire che è un ragazzo educato, a volte un po invadente perché vuole vendere i suoi prodotti, ma tutto sommato educato. Bene, un giorno della scorsa estate mi sono fermato a scambiare due chiacchiere con questo ragazzo, che tra l'altro ha dimostrato di essere istruito, parla correttamente inglese e francese e correntemente l'italiano. Mi ha detto di essere arrivato in italia da solo e poi ha fatto venire moglie e due figli e ha provato a fare tanti lavori, ma le retribuzioni erano sempre pessime, i datori di lavoro se ne approfittavano e non gli pagavano mai lo stipendio completo nonostante fosse in regola. La cosa che mi ha colpito è stata che questo ragazzo mi ha detto che anche gli italiani subivano lo stesso trattamento e quindi dopo aver cambiato più di un lavoro ha deciso di vendere fuori i negozi, come fanno tanti suoi connazionali, per due motivi fondamentali: il primo è che guadagna molto di più, ovviamente tutto in nero e il secondo è che non si fa più sfruttare da nessuno!
Ora la mia domanda è: che contributo porta questo ragazzo alla nostra nazione?
1. lavora in nero;
2. non paga irpef;
3. non versa contributi;
4. Ottiene sussidi dal comune per la scuola dei figli;
5. È sempre primo nelle graduatorie per qualsiasi richiesta di carattere economico e sociale;
6. Usufruisce gratuitamente della sanità pubblica senza versare neanche 1 centesimo di irpef;
Probabilmente senza mai aver versato nemmeno un centesimo di contributi pensionistici, un domani percepirà pure una pensione sociale.
E non sono andato nel dettaglio, era solo per rendere l'idea.
Ora, premesso che io non ce l'ho con questo ragazzo, perché chiunque al posto suo, in un paese incapace di accogliere migranti economici e garantirgli un lavoro e una vita dignitosa, farebbe come lui. Allora, non vi sembra giusto, se non siamo capaci di una vera politica di integrazione, non accettare questa gente e cercare di impegnarsi a creare delle condizioni di vita sociale, sia per noi che per loro tali da definirle umane e dignitose?
Come volevasi dimostrare. Questi invasori servono ad abbassare i salari degli italiani facendo concorrenza ad essi. Servono ad aumentare "l'esercito dei disoccupati" per aumentare il profitto delle imprese. In altre parole: o tu italiano accetti un basso salario o io assumo un africano. Tanto qualche negro disposto ad un salario di fame pur di sopravvivere lo troverò.Magari pagandolo...in nero. Con ulteriore risparmio.
RispondiEliminaDiego Fusaro lo ripete continuamente in tivù.
EliminaE poi, come si evince anche dalla foto, un bel senso di colpa non si nega a nessuno: tecnica ebraica per eccellenza.