domenica 6 gennaio 2019

Un sindaco risponde ai colleghi ribelli



Vi spiego la mia sul Decreto Sicurezza perché da sindaco ho applicato leggi di sinistra che non condividevo, e ci mancherebbe altro. Insieme ad oltre 30 sindaci d’Italia, tra cui gli amici Luigi Brugnaro, Marco Bucci, Giulio Castelli e tanti altri (ed in queste ore se ne stanno aggiungendo a centinaia), è stata scritta una lettera al presidente di Anci per ribadire l’obbligo dei sindaci, pena una grave delegittimazione delle Istituzioni che rappresentano, al rispetto delle leggi. Inoltre condivido quanto scrive Carlo Nordiosu Il Messaggero.it, dando una lezione di diritto Costituzionale a chi strumentalizza la Carta per compiere non solo un atto giuridicamente illegittimo ma politicamente offensivo nei confronti del presidente Mattarella.


La mia posizione è quindi a favore dell’applicazione del Decreto Sicurezza per due questioni, una di metodo e una di merito. Nel metodo, la verità è che rifiutarsi di applicare la legge è una delegittimazione verso il Capo dello Stato, non ritenuto evidentemente all’altezza di giudicare i profili di incostituzionalità di un decreto. Nel merito, continuare a spingere come fa la sinistra per un’immigrazione incontrollata e a carico dei comuni e degli enti locali significa non avere a cuore il bene dell’Italia, ma soprattutto, non avere contezza dei danni fatti negli ultimi anni per colpa delle loro politiche scellerate su accoglienza e permessi umanitari. Più sicurezza, meno costi per i Comuni, più Italia.

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