Non siamo soli: altri, sconosciuti, lottano insieme a noi

Vado in pizzeria e l’amico che ci lavora mi chiede: “Eri tu quello che è stato arrestato in un seggio elettorale perché era senza mascherina?”. Io cado dalle nuvole ma, facendo una veloce ricerca su internet, trovo la notizia nei dettagli, compreso il nome del “ribelle”. Mai sentito! In realtà, i carabinieri, chiamati dal presidente di seggio, non lo hanno neanche portato in caserma, ma solo accompagnato a casa. L’altra sera, torno in pizzeria per partecipare a una riunione e un altro amico mi chiede: “Sei stato tu ad attaccare un volantino sui manifesti pubblicitari delle vaccinazioni?”. Stavolta non cado dalle nuvole, perché lo stesso giorno, passando in macchina per Viale Duodo, con la coda dell’occhio avevo notato qualcosa di strano sul manifesto della Regione che invitava la cittadinanza a vaccinarsi. Oggi torno sul posto e scopro che il manifestino con la scritta ben visibile “Non fidarti” era stato grattato via, da qualche vaccinista troppo zelante, probabilmente. Da un’altra parte, vicino alla biblioteca, c’erano entrambi, quello grande e quello piccolo, posticcio. Tecnica da me conosciuta e, in passato, praticata. Sui manifesti del circo, una striscia “Spettacolo annullato”, così da far tornare a casa qualche potenziale spettatore. Sui manifesti delle sagre venatorie, una striscia “Sagra rinviata”, con lo stesso scopo. Piccole forme di boicottaggio, quasi sempre inefficaci. Le persone contrarie all’obbligo dei vaccini sono tante. Non le conosciamo e forse loro non conoscono noi, ma sapere che ci sono è, almeno, confortante.