Testo di Marinella Mondaini
Sembra diventata una moda quella di contestare la Festa del 25 Aprile, perché "siamo subito dopo caduti nell'occupazione americana e non ci siamo ancora liberati e quindi cosa c'è da festeggiare?". Ma siamo impazziti? Ma perché mischiare le mosche con le cotolette? E' un dovere festeggiare "quella Festa", il 25 Aprile del 1945, che deve sempre vivere nei cuori, per tenere alto il ricordo di quella Resistenza, tenere sempre alto il valore dei Partigiani, che già stanno imbrattando per cancellarlo dalla memoria. La data del 25 Aprile deve essere sacra e servire da riflessione ogni anno per continuare a lottare contro le nuove forme di fascismo e il nazismo che sta rinascendo, con il tacito consenso della UE. Perfino nel discorso del Presidente della Repubblica italiana è sparita la parola "nazifascismo" e "fascismo"! Così si corre sulla via del baratro perché se si uccide questa data si uccide la memoria collettiva, chiamata a tenere ben salda la natura antifascista dell'Italia. Per mio padre, Partigiano e instancabile lottatore contro il fascismo, era la Festa più importante, come lo è la Vittoria sul nazismo per l'URSS e Russia il 9 Maggio.
Viva il 25 Aprile! Buona Festa a tutti!
... gloriosi partigiani ? quelli che sono stati nascosti in montagna a prendere i pacchi viveri paracadutati dagli anglo/americani per poi "insorgere" nelle varie città del nord Italia, quando tedeschi e militi della RSI erano ben lontani ?
RispondiEliminama per favore; il 25 aprile, sul calendario, segna San Marco evangelista, santo Patrono di Venezia e di Avenza ...
un saluto
Piero
l ignoranza aiuta chi è INCAPACE di comprendere i passi della storia seppur la piu recente.
EliminaL ignoranza di chi non conosce e recita verità immaginate simili a idee e pensieri nati da fumi d Oppio.
Ignorante certo! Questo è palese ma falso e ipocrita è solo un merito degli ignavi.
Uma risata seppellira' costoro.
Ma legga la storia non ufficiale questo imbecille fanatico. Legga quanto oggi ho scritto nel mio blog
RispondiEliminaQuale verità sulla morte di Mussolini?
Eliminasalve
Eliminami dispiace per lei ma non sono nè imbecille, nè fanatico; complimenti per l'articolo (e dico sul serio); tante cose le sapevo già avendo letto Pisanò prima e Pansa poi
un saluto
Piero
Forse le invettive del professore erano rivolte all'autore/autrice del pezzo......
EliminaIeri alcuni stolti celebravano la guerra civile, le atrocità commesse dai loro scellerati avi. Atrocità gratuite, a tempo scaduto, dopo l'ignominosa pace figlia del tradimento. Così facendo si continua a perpetrare questa oscena pantomima,rimandando sine die, una sorta di pacificazione nazionale che sarebbe già dovuta accadere decenni fa. Il sangue dei vinti non si cancella più....
Quando qualcuno dice imbecille senza specificare il destinatario, è meglio lasciar correre. Nel dubbio, astieniti!
Eliminasalve
Eliminabeh, allora il prof Melis non conosce i sessi: l'autrice dell'articolo è una donna e lui parla al maschile
un saluto
Piero
Particolare che mi era sfuggito.
EliminaChiedo scusa per non aver tempestivamente cancellato il commento ingiurioso.
fascista? ��
Eliminasalve
RispondiEliminala verità sulla morte di Mussolini credo non si saprà mai; una cosa però è certa e cioè che Churchill lo voleva morto e non prigioniero ...
un saluto
Piero
Purtroppo il cane rognoso è stato abbattuto.
EliminaDoveva essere lasciato vivo per apparire davanti a unacorte marziale di un tribunale, unitamente ai criminali di guerra generali Graziani e Roatta e altri mille.
Il cane rognoso invece di stare come suo solito a mento in alto e pugni sui fianchi l avremo visto a capo basso
, tremulo e vigliacco utlare pieta' per non essere condannato a morte con le braghe umide di urina.
Invece è stato fucilato. Il piu grande errore della storia.
Vado controcorrente rispetto agli altri commenti , nel senso che ai più sprovveduti , alla manovalanza , che è sempre quella che ci rimette in prima persona , parlo cioè di chi si era costruito l'idea ( non per colpa propria ma per mancanza di contraddittorio onesto ) , a questi , dicevo , va riconosciuto lo spirito di ribellione.
RispondiEliminaChe poi la storia ( quella non ufficiale ) abbia chiarito come tutto il contesto sia stato costruito per portarci esattamente dove siamo , loro non potevano saperlo.
In definitiva , chi si ribella ad un sistema , che , a torto o ragione , ritiene lesivo per le proprie libertà personali va capito ed approvato , chiunque sia e in qualsiasi contesto storico si trovi.
Altro discorso è per chi sapeva , chi organizzava , chi faceva propaganda , proselitismo , per i capi brigata e tutto quel corollario di traditori che si sono venduti per qualche promessa una volta finita la guerra civile , perchè di questo si è trattato , non di guerra di liberazione.
Se fossi vissuto in quell'epoca, sarei stato un partigiano anch'io, perché è nella mia natura oppormi ai prepotenti e ai militari in genere.
EliminaSe ENLIL è il militarista e suo fratello ENKI è lo scienziato, non vi sono dubbi su quale parte io scelga per schierarmi.
salve
Eliminaio sarei andato con la RSI, solo che per una questione di coerenza ma, io sono nato nel 1961, ben quindici anni dopo e quindi, con obbiettività devo anche riconoscere che un conto è parlare adesso e una altro è trovarcisi di persona in questa e altre situazioni passate
un saluto
Piero
Le divise mi hanno sempre suscitato un forte disagio.
EliminaImplicano una visione gerarchica della vita e sono funzionali alla commissione del male.
Quando il caporale entrò nello stanzone e a gran voce chiese se tra noi c'era qualche obiettore di coscienza, io per pavidità stetti zitto. Avevo 22 anni.
La mia natura è quella del codardo, ora come allora, e me ne rammarico.
Questa è andata...è proprio mentecatta.Si vede che ha preso dal padre.
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