Testo di Russo Anna Maria
Se attuano questa timida riapertura è perché la situazione sociale sta sfuggendo loro di mano. La situazione epidemiologica è sempre uguale e Draghi continua a non essere il liberatore. Aprono per dare a se stessi, alle élite, una boccata d'ossigeno. Perché sanno che la misura era quasi colma. Naturalmente, hanno già fatto passare il messaggio secondo cui si sta aprendo adesso per richiudere domani o, al massimo, dopodomani. Si parla già di "variante indiana" resistente all'acqua santa (che pare santa non essere). Che differenza c'è, sul piano virologico, tra il 23 aprile e il 26 aprile? Nessuna. Se eravamo nella merda, lì rimaniamo. Ma il 26 aprile la plebe urbana postmoderna si riverserà nelle strade e nei locali "riaperti" come successe il 23 dicembre scorso. Il 23 dicembre c'erano le tonnare in centro, il delirio. Il 22 non c'era un'anima viva. Vedrete: ora inizia la nuova retorica: "Ballate, scopate". È Carnevale. Se vuoi scardinare le comunità devi trasmettere messaggi estremi. Penitenza estrema alternata, di botto, a baldoria estrema. E poi di nuovo penitenza perché la baldoria di oggi, concessa previo continuo riferimento paternalistico alla "cautela", servirà da pretesto morale per legittimare le restrizioni autunnali.
Hanno stabilito regole assurde per le riaperture per avere il pretesto funzionale a richiudere. Diranno che richiudono perché i pezzenti non hanno rispettato regole inapplicabili stante le leggi della fisica conosciute. Insomma, ci diranno che il nuovo lockdown è colpa di chi non è stato a 2 m di distanza dal prossimo, di chi ha abbassato la mascherina all'aperto a 45 gradi, di chi ha scopato, di chi ha ballato. Il premio di oggi diventa il capo d'imputazione di domani. A ottobre ci diranno: "Avete voluto ballare, care cicale, e ora canterete su un'altra musica". Se vuoi distruggere una comunità, instilla nei suoi appartenenti il senso di colpa. Il senso di colpa è una delle caratteristiche all'origine della subalternità delle plebi verso il padrone.
Se vuoi controllare e opprimere qualcuno, convincilo di essere colpevole delle peggio disgrazie pubbliche e private. Era tutto molto prevedibile: se capisci gli obiettivi, prevedi anche i mezzi utilizzati per raggiungere quegli obiettivi. L'obiettivo è distruggere le comunità residue (digitalizzazione), i mezzi sono l'alternanza estrema tra Quaresima e Carnevale. Il mezzo è diffondere il più possibile il senso di colpa tra i pezzenti. Sei povero? È colpa tua. Ti hanno licenziato? È colpa tua. Sei solo? È colpa tua che non riesci "a farti voler bene". Il vicino di casa si è infettato? Gliel'hai portato tu, coi tuoi comportamenti "irresponsabili". Ieri vi ho invitati a non sentirvi mai soli, perché nessuno resterà solo di fronte a questa guerra delle élite contro la Natura Umana. Oggi invece il mio invito è: non sentitevi mai in colpa. Non solo per il discorso restrizioni: per tutto ciò che riguarda l'esistenza di ognuno nella comune umanità. Liberiamoci dai sensi di colpa e riversiamoli sul nemico principale. Che siano, per una volta, gli oppressori a sentirsi colpevoli dei loro crimini.
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