C’è chi, come il signor Ferdinando Mancini, teme un’invasione dell’intera Europa da parte della Russia, dopo che avrà schiacciato l’Ucraina. E questo mi porta a fare le seguenti considerazioni. Cento anni fa, i nostri nonni votarono per Mussolini, che ci fece entrare in guerra puntando sul cavallo sbagliato (ma lui non lo poteva sapere). Perdemmo e ancora oggi i vincitori americani ci tengono sotto il tallone di ferro per aver perso, avendoci reso loro folcloristica colonia. Ci umiliano e ci maltrattano, forse su ordine degli ebrei, che negli USA hanno grandissima influenza, e che così si vendicano delle persecuzioni inflitte loro dalla Chiesa cattolica. Oggi che, da bravi sudditi sconfitti, obbediamo al volere di Washington, nel caso in cui la Russia dovesse conquistarci, ci rimprovererebbe di aver votato per la Meloni, discendente politica di Mussolini, rea di aver puntato sul cavallo pazzo Zelensky, su indicazione dei nostri padroni a stelle e strisce. Ma la Meloni lo sa che è il cavallo sbagliato o fa finta di non saperlo? Di modo che, se per ipotesi (ma la Nato non starebbe di certo a guardare) Putin dovesse diventare il nostro nuovo padrone, ci tratterebbe con disprezzo, come normalmente si usa trattare i nemici vinti. E noi dovremmo iniziare un nuovo ciclo di esistenza come colonia, in condizioni di libertà e di economia ancora peggiori, se la vita nei paesi dell’Est europeo, sotto il comunismo, può essere presa a paradigma. Mi rivolgo perciò ai russi e agli americani: perché non ci lasciate in pace? Cosa dobbiamo fare per uscire dal vostro bramoso desiderio di dominio? Diventare come voi una potenza nucleare? Solo così ci rispettereste? Con i governi che abbiamo è pura utopia. E, anche avendone i mezzi, la cosa non ci piacerebbe, perché fondamentalmente siamo un popolo pacifico.
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