La vita di un animalista, ovvero di un vegano etico, è piena di limitazioni, dettate dalla propria coscienza, cioè provenienti dall’interno della persona, anche se a volte provengono dall’esterno, quando la coscienza si prende una pausa o va in vacanza e sono gli altri che ci indicano la strada. Ci si può astenere dal mangiare formaggio perché si è convinti che sia eticamente sbagliato sottoporre, con le nostre scelte alimentari, i vitelli e le loro madri a una inaudita sofferenza, oppure lo si può fare per adeguarsi alla dottrina che circola nel proprio gruppo di appartenenza, o clan che dir si voglia. In tal caso, diventa più una moda, nonché un modo per farsi accettare dal gruppo, sempre che si abbia quella vita sociale che lo richiede. Ma se, come nel mio caso, non vado alle manifestazioni, né frequento altri animalisti, e quindi non ho vita sociale, l’unica a cui devo rendere conto è la mia coscienza, per cui, volendo, potrei mangiare formaggio senza dirlo in giro, senza che nessuno lo venga a sapere, ma nel momento in cui qualcuno dovesse chiedermi se sono vegano, ho due possibilità: o mentire o dire la verità. Se mentissi, poi mi sentirei...sporco. Disonesto.
E questo è l’aspetto più nobile della faccenda: da bambino vedevo mio padre che si faceva mandare da Bologna sia le piante che i pesci tropicali, per il suo acquario da 25 litri, con la struttura portante in metallo cromato e i vetri attaccati col mastice. Era il suo acquario, ma era anche il mio. Poi, con il passare degli anni, ho maturato la consapevolezza che è ingiusto strappare dal loro ambiente, pure in modo doloroso, quei pescetti nostrani, per tacere di quelli tropicali, e ho smesso di girare per Codroipo, in bici, con la lunga canna di bambù. Così pure ho smesso di occuparmi di acquariologia, nello stesso momento in cui anche mio padre smise. Ma la passione per gli animali mi è sempre rimasta, sia terrestri che acquatici e infatti oltre a quel primo rudimentale acquario, mio padre comprava anche uccellini selvatici da un uccellatore e mi permetteva di tenere nei terrari rospi, rane, lucertole e perfino serpenti. Il professore di scienze delle medie mi aveva messo a disposizione uno sgabuzzino, a scuola, dove tenere qualche bestiolina e dove, durante la ricreazione passavo il mio tempo. Poi, un bel giorno, quel mondo fatato, magico, da naturalista in erba, finì e passai alla fase...”politica” degli animali. Cominciai a liberarli dalla prigionia.
Morale della favola. Con una vita piena di limitazioni, ci si può sentire in gabbia. Con una vita con meno limitazioni, spezzando qualche tabù di tanto in tanto, ci si sente più leggeri, anzi, oserei dire, più liberi. Avevo provato la stessa sensazione di libertà un paio d’anni fa, quando volli scoprire cosa si prova ad indossare la mascherina. Mi sono sentito subito come se mi fossi scrollato dalle catene invisibili che io stesso mi ero messo. Sono sempre rimasto un No Mask e infatti molti uffici e negozi, per due anni e mezzo, mi sono rimasti preclusi, per questo. Analogamente, io resto un animalista etico, oltre che vegano, anche se ieri sono andato a dare i miei soldi a un pescatore. Se si fosse trattato di un negozio che vende solo articoli per acquari, non mi sarei fatto tutte queste paranoie. Quando andiamo al supermercato, per ovvie necessità di sussistenza, non diamo forse i nostri soldi ai macellai, visto che ogni supermercato ha il reparto macelleria? E quindi, è forse invidiabile la vita dei materialisti senz’anima, né consapevolezza? No, decisamente no! Come direbbe Guido Ceronetti, a proposito dei carnivori convinti e orgogliosi, è “materia che divora altra materia”. Meglio essere dotati di anima, anche se si finisce per essere un po’ snob. Da ieri, mi sento meno ingabbiato nei rigidi schemi mentali, da me stesso creati, anche perché le regole sono come le uova: meglio strapazzate!
Mi finirà per aprire un osteria col nome
RispondiElimina" Dal cacciatore il gargantua di Codroipo "
con Menù fatto tutto di carne
M'inviti se lo fa
Lei freeanimals non si rende nemmeno conto di come il suo scritto trasudi di voglia di carne
RispondiEliminaMi ha fatto venire voglia pure a me che sono molto tiepido con il cibo
Lei deve probabilmente prendere una bella sbornia
In vino Veritas
Solo così verrà fuori il vero Hunter (onnivoro carnivoro)
freeanimals
Di solito a me succede di perdere la testa nei buffet mi strafogo in un modo detestabile poi lascio qualcosina in più per farmi odiare di meno dalle cameriere
Citazione:
Elimina"non si rende nemmeno conto di come il suo scritto trasudi di voglia di carne"
Non capisco come lei possa arrivare a questa conclusione.
Anzi, lo capisco benissimo: sta ricominciando a fare il Troll!