mercoledì 8 marzo 2023

Ho fatto un errore di sbaglio


La mia goffaggine mi perseguita da anni e mi è rimasta attaccata alla pelle senza che io possa scrollarmela di dosso. L’ho sperimentato troppe volte ormai. M’iscrivo a una pagina facebook di animali smarriti e la mia prima pubblicazione provoca leggeri malumori, perché tratta di un gatto che ho trovato morto, e la cosa già di per sé provoca dispiacere negli utenti, per lo più gattare. Poi, m’iscrivo a una pagina di fotografi di uccelli, che pubblicano quanto di meglio si possa desiderare in fatto di foto aventi soggetti ornitologici, e la mia prima pubblicazione, benché non sappia se abbia o meno provocato malumori, è all’insegna dell’errore, portandomi dopo un paio di giorni a chiedere venia per aver commesso lo sbaglio. Proprio di quest’ultimo caso voglio parlare. Pochi giorni fa, ho pubblicato la foto di un ardeide che scacciava un pelicaniforme, definendoli rispettivamente garzetta e cormorano. All’occhio attento dei frequentatori della pagina, non è sfuggito il mio errore di classificazione. Trattasi infatti di un airone bianco maggiore e di un marangone minore. Mi accorgo così che la mia mappa mentale ornitologica è alquanto superficiale e che riesco a confondere le garzette con gli aironi bianchi maggiori, tralasciando il fatto che le prime hanno il becco nero, mentre i secondi ce l’hanno giallo. Gli aironi bianchi sono più grandi delle garzette, più slanciati e meno...ingobbiti. Ma se tra le due specie si può fare confusione, confondere un cormorano con un marangone è proprio un errore da principianti. Nessuno, comunque, nasce...imparato e anche aver chiesto venia pubblicamente non so se è stata una buona mossa. Il proverbio infatti dice: “Excusatio non petita, accusatio manifesta”. Come ho scritto anche nella pagina facebook degli ornitologi, la partita tra me e i marangoni non è chiusa, perché ho individuato il posatoio dove vanno ad asciugarsi nella loro tipica posa con la ali aperte ed ivi mi recherò con il capanno fotografico appena mi sarà possibile. Intanto, godetevi con me la magnifica elaborazione fatta dal fotografo Francesco Spizzirri, ritrattista e paesaggista, non ornitologista, se mi si passa il neologismo.

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