C’è un popolo, o etnia che dir si voglia, che si è specializzato nel far lavorare gli altri al posto loro. Hanno capito che si può diventare ricchi tramite il denaro, stampandolo e prestandolo ai governi. Non è necessario che io specifichi di chi sto parlando, talmente chiaro è il soggetto in questione. Ma la tendenza a sfruttare la forza lavoro del prossimo al posto nostro, non è prerogativa di quel popolo, o etnia che dir si voglia. Lo sanno fare, o almeno ci provano, anche singoli individui, appartenenti alle altre razze. Ho due esempi sotto mano, che mi sono capitati di recente: 1) una gattara e 2) mia sorella.
Cominciamo dalla gattara.
In pieno inverno ho trovato un gatto investito sulla provinciale. Dopo un mese, vengo a sapere che su Facebook c’è una pagina che si chiama “Animali smarriti in FVG”. Siccome l’avevo tolto dall’asfalto e portato in un bosco vicino casa, e siccome era ancora integro, ho pubblicato la sua foto sul sito e tra le varie forme di doglianza da parte degli amanti dei gatti, c’è stata anche una ragazza che insisteva a chiedere se avevo controllato la presenza sotto pelle del microchip. Alla mia risposta negativa, ha voluto parlarmi per telefono. Le ho dato il numero. Abbiamo parlato. E lei, la mattina, mi dice: “Vengo con il mio rilevatore e ricaviamo il numero di anagrafe felina. Ti richiamo nel pomeriggio”. “Va bene”, rispondo. E ci diamo appuntamento davanti alla chiesa del mio paese. Nel pomeriggio in effetti mi richiama, chiedendomi se posso andare nel bosco e portare il gatto all’appuntamento davanti alla chiesa. “Sì, questo posso farlo, così risparmiamo tempo”. Avrei visto per la prima volta un rilevatore di microchip e, con il suo permesso, avrei anche girato un video.
Passa un po’ di tempo, dopo che ero stato nel bosco a recuperare il gatto, e mi chiama di nuovo: “Purtroppo, il mio apparecchio rilevatore è a Padova e non sono in grado di fare nulla. Non potresti portare tu il gatto da qualche veterinario?”. “No, a parte che ha già qualche larva di mosca impegnata a mangiarlo, sei tu la volontaria, tu ti sei offerta di verificare la presenza del chip. Per me stava bene dove lo avevo messo, sotto un albero a disposizione di volpi, cornacchie e faine”.
Questa risposta non deve esserle piaciuta, tanto è vero che all’appuntamento, per portarsi via il gatto, non è venuta. Si è comportata in modo velleitario, e questo è perdonabile perché a volte capita di fare il passo più lungo della gamba e di accorgersi, col passare delle ore, di non essere in grado di andare fino in fondo con le proprie buone intenzioni. Poteva almeno scusarsi per il disturbo che mi aveva arrecato, e invece ha preferito darmi buca all’appuntamento e sparire.
Seconda storia: mia sorella.
Mi telefona e mi dice: “Una mia amica è in fuga dal marito e si è presa un appartamento dove ha portato la madre anziana, malata di Alzheimer, e la sua Border Collie. Potresti prendere per un periodo la cagnolina? Ovviamente, ti paga per il mantenimento. E potresti cercarle qualche casa in campagna? Dopo ti darebbe anche la provvigione, se riesci a trovarle la casa”.
Di questa proposta, l’unica cosa attraente per me era l’idea di avere un altro cane, da aggiungersi ai due che già vivono con me, e sul momento non ho saputo dirle di no. Sul cercare casa per terzi, già la faccenda diventava incresciosa. Dopo un paio d’ore, avendo riflettuto a mente fredda, le mando un SMS dicendole che ho cambiato idea, che un terzo cane mi complicherebbe l’esistenza e che sentivo odore di trappola. Chiunque abbia un minimo di esperienza della vita sa come vanno a finire queste cose: un cane che doveva fermarsi un mese, due mesi, poi non si schioda più, non per colpa sua, ma dell’ex padrone, che magari pensava di trovare casa in tempi brevi, ma poi si è accorto che le cose vanno per le lunghe. Magari l’amica di mia sorella mi avrebbe rimborsato i croccantini per qualche settimana, ma poi avrebbe smesso, per un motivo o per un altro. Le persone oneste e corrette sono rarissime su questa terra, mentre gli approfittatori invece abbondano.
Mia sorella quasi si offendeva. Diceva che la sua amica ha un lavoro e che adora la sua Border Collie, mai e poi mai la abbandonerebbe, eccetera, eccetera. Io ho preferito non andare a ficcarmi in una rogna simile, in virtù del proverbio “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. E poi, io avrei dovuto girare per le strade della mia zona a fotografare tutte le case in vendita – e ce ne sono parecchie – spedendo le foto alla sua amica? Per sentirmi dire: “Questa mi piace, questa non mi piace”? Ho le mie cose da fare, le mie abitudini, i miei impegni, nel corso della giornata, senza dover anche fare l’agente immobiliare, e il mio tempo è limitato. E infine, come avrei potuto quantificare il costo della benzina consumata? Come avrei potuto dimostrare i chilometri effettivamente fatti per girare il territorio? Questa prospettiva mi ha impedito di prestarmi a una tale operazione. La sua amica, onesta e danarosa quanto si vuole, avrebbe sempre potuto sospettare che io la stessi imbrogliando, chiedendole più di quello che avevo effettivamente speso. Quando c’è di mezzo il denaro, il diavolo ci mette lo zampino.
Morale della favola.
Entrambe le donne, la gattara e mia sorella, volevano far fare a me ciò che spettava fare a loro. La prima la giustifico, a causa della giovane età (dalla voce al telefono ho giudicato che avesse sui trent’anni), ma mia sorella la giustifico un po’ meno, visto che naviga sulla sessantina. Evidentemente, non ha ancora capito come gira il mondo e forse non ha mai sentito quel saggio detto friulano: “La int no à voe di fotis!”. La gente non ha voglia di seccature. Forse, se si fossero presentate insieme, lei e la sua amica, e mi avessero messo sul tavolo un bel po’ di “sterco del diavolo”, la questione avrebbe assunto tutto un altro aspetto, e le cose sarebbero andate diversamente. Ma, anche in questo caso, mia sorella non ha ancora capito come gira il mondo!
Perché non ricomincia ( un po'.) a parlare dei problemi attuali che attanagliano i suoi simili umani !
RispondiEliminaE si faccia furbo cominci a monetizzare il suo spazio che le ha portato tante visualizzazioni
ripeto il suo blog ha contribuito non poco a portare il problema antisemitico alla ribalta
Lei ha fatto un servizio che prima o poi il buon Dio gliene renderà merito
Glielo dico perché mi sono accorto che anche le mie stoccate così sgangherata e piene di strafalcioni lessicali feriscono i Nasoni
Le denunce fioccano
Le passo al mio avvocato
il varano !!!!
ma sono lontano...
Troppo lontano...
Non mi occupo di questioni prettamente umane, ma solo in apparenza, giacché ogni cosa è interconnessa, perché l'umanità, da quando esiste, si è sempre occupata di questioni prettamente umane, trascurando gli altri abitanti di questo pianeta, avendo attribuito ad essi il ruolo di cibo, forza lavoro e oggetto di divertimento.
EliminaSi chiama antropocentrismo e io modestamente lo combatto da un'intera vita, considerandolo la causa di tutti i mali del mondo.
L'ho detto e lo ripeto: se pensiamo solo ai problemi umani, ci sarà qualcuno che penserà solo ai problemi di una certa etnia, o di una certa tribù, o clan, trascurando le altre etnie, le altre tribù e gli altri clan.
Così nasce il razzismo, figlio dello specismo.
Comunque, apprezzo che lei ogni tanto si faccia vivo e le giuro che non ho usato il preambolo di questo articolo per attirarla.
A risentirla.
E grazie per i consigli.
Però freeanimals dopo quello che abbiamo scoperto ( entrambi) riguardo ai Nasoni e cioè che in modo fraudolento Controllano tutta l'economia e i media dire che il lavoro e' una cosa sacrosanta da divinizzare non mi trova d'accordo
RispondiEliminaDarsi da fare per arricchire i Nasoni e' una vera iattura
Darsi da fare per delle zocc.... Da parlamento che prendono 15000 euro al mese mentre non vogliono dare nemmeno il minimo salariale al popolino
Mi sembra un affronto
Sono molto più vicino al pensiero dei " teroni" che normalmente " tendono a non voler" fatica'
Certo e'che delle due l'una
O che ci si assoggetta al sistema e si corre come un cricetino come fanno la maggior parte delle persone oppure ci si da alla fuga oppure la più cruenta e'attaccare ai lampioni i Nasoni con i loro capoccia massoni
A voi italiani vi ci vorrebbe uno come quello di Predappio DUCE 2.0
Citazione: "dire che il lavoro e' una cosa sacrosanta da divinizzare non mi trova d'accordo"
EliminaMi ha forse mai sentito dire che il lavoro è cosa sacrosanta?
E' vero che appartengo a un'etnia, i friulani, per la quale il lavoro è sacro, ma non perché venga fatto per arricchire gli ebrei, bensì perché, come diceva quel famoso principio, il lavoro rende liberi.
E io lo sto provando in prima persona: lavoricchio, a nero, e non sono un miserabile disoccupato, anche se ufficialmente quella è la mia denominazione.
Percepisco un senso di dignità, grazie al lavoro che faccio. E questo mi fa sentire bene.