L’idea di appendere un vero osso, comprato al supermercato, l’ho avuta vedendo un video di un collega fototrappolatore piemontese, che usa quattro fototrappole contemporaneamente. I soggetti che si presentano nel luogo di rifornimento, poiché anche lui usa esche alimentari, sono volpi, faine, tassi, gatti, cani, caprioli, cinghiali e, raramente, anche lupi. Da me, i lupi me li sogno, e anche tassi e cinghiali non se ne trovano, nel particolare tratto di fiume dove normalmente metto l’apparecchio fotografico. Tuttavia, anche stavolta mi dichiaro soddisfatto dei risultati, non tanto perché l’osso come esca abbia funzionato, quanto per gli altri animali, che dell’osso non si sono accorti e che sono passati lì per caso. Una bella miscellanea, sia di notte che di giorno. Visite inaspettate, come quelle dei due colombacci. La nutria e il riccio, entrambi visitatori notturni, non hanno in sé niente di eccezionale. Sono animali diversi sul piano della mobilità, nel senso che la nutria è legata a un luogo preciso, dove ha la tana, mentre il riccio è un vagabondo senza tana e di notte gira tantissimo. Non è la prima volta che si presenta davanti alla fototrappola. I caprioli viaggiano ancora in piccoli branchi di femmine, come mi era successo anche al Tagliamento, in genere sono tre o quattro. Nel loro caso, presto si formeranno le coppie e i branchi si scioglieranno, per formarsi il prossimo autunno. Anche per gli altri soggetti sta per cominciare il periodo della riproduzione. Mi piacerebbe registrarli insieme ai cuccioli. Chissà, magari capiterà. Per stavolta, niente acrobazie di volpe e faina, niente salti, per cercare di arrivare all’osso.
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