Nei paesi di cultura anglosassone, gli amanti del “birdfeeding” hanno il problema degli scoiattoli, che fanno man bassa dei semi destinati agli uccelli. Poiché si tratta di commensali non invitati, le persone che predispongono le mangiatoie da giardino, attuano anche sistemi per impedire agli scoiattoli di portarsi via tutto il cibo, cosa che non finirebbero mai di fare, vista la loro propensione all’accumulo. Altri amanti della natura si spingono ancora più in là, in maniera ancora più selettiva, e mettono delle reti, con maglie di una certa misura, per impedire ai piccioni di servirsi dei semi riservati alle cince. Oggi, 9 marzo, per la prima volta ho trovato un intruso, parente degli scoiattoli, sulla piattaforma di una delle mie mangiatoie. Si tratta di un Mus musculus, il topolino delle case. A differenza dei colleghi naturalisti inglesi o americani, la sua presenza non mi ha dato alcun fastidio, anzi l’ho subito fotografato per spedire le foto alla mia morosa lontana, fanatica di ratti & affini. Purtroppo, il suo naturale istinto di conservazione lo ha spinto a rifugiarsi tra la mangiatoia e la colonna a cui è legata. E lì è rimasto, finché non si è sentito al sicuro e se n’è andato. Io non l’ho visto andarsene perché dovevo venire a scrivere queste righe. Mi accorgo di questa diffidenza anche con gli uccelli: in Italia gli animali selvatici hanno paura delle persone. E fanno bene! A noi sembra un comportamento normale, ed entro certi limiti lo è, ma dai filmati che vediamo in Rete, in tante occasioni, e con specie le più diverse, è possibile avvicinarli e offrire loro del cibo. Altrove, nei paesi civilizzati, spesso gli animali selvatici sono confidenti con gli umani, dando a questi ultimi la soddisfazione di ammirarli da vicino, di fotografarli a tutto agio e di toccarli addirittura. Ma noi italiani siamo un popolo barbaro. E da noi le cose girano diversamente. Purtroppo!
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