domenica 19 gennaio 2025

Il fascino discreto della canoa


Si capisce che non siamo in Italia. Da giovane andavo anch’io in canoa, ma non mi era mai venuto in mente di raccogliere i rifiuti che pure, già a quell’epoca, non mancavano lungo le rive dei corsi d’acqua. La usavo più che altro per diporto, quasi sempre in compagnia di amici e sceglievamo le acque ferme, come i laghi, perché con l’acqua corrente, specie se veloce, la faccenda si faceva seria. Non era una canoa per fare i torrenti di montagna, per intenderci. Questo video è senza commenti, si sente solo lo sciabordio delle pagaie nell’acqua e comincia con una visione straordinaria: una volpe tranquilla sulla riva, mentre osserva passare il canoista. Poi, gli uccelli sono gli stessi che vedo nella mia zona, le Risorgive friulane: cormorani, germani reali, aironi cenerini e cigni. Anche i canti sono gli stessi: si sente la cinciallegra. Il video ci trasporta in un’atmosfera magica: l’inverno nei paesi del nord Europa. Nessun essere umano viene a turbare l’incanto della natura, benché il territorio sia visibilmente abitato, con case e barche ormeggiate. Mi chiedo a che ora l’autore lo abbia girato. Stupisce anche la tranquillità degli uccelli: non si fanno prendere dal panico, all’arrivo del canoista. Questo segna un punto a nostro sfavore e dobbiamo ammettere di essere, noi italiani, un popolo barbaro, come diceva il mio amico tedesco Eugen Toennis. Un nostro intellettuale del secolo scorso, Giuseppe Prezzolini, ebbe a dire che “in Italia gli uccelli non volano, fuggono!”. Mio padre ammirava il popolo tedesco per la disciplina militare. Io lo ammiro per la coscienza ecologica.

[Ringrazio Francesco Spizzirri per avermi segnalato il video]


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