Fonte: Cannibali e re
Campo di concentramento
di Shirokaya, Minsk, Bielorussia, 15 agosto 1941. Heinrich
Himmler, Reichsführer delle SS, ispeziona i prigionieri. In
realtà la sua non è una visita normale. Il suo obiettivo
infatti è valutare i metodi con cui le SS eliminano gli internati
destinati alla morte. Per questo chiede ad Arthur Nebe, a quel tempo
ufficiale a capo delle Einsatzgruppen B, di mostrargli come la sua
unità uccide gli ebrei. Vengono così selezionati 100 prigionieri
per essere giustiziati seduta stante. Secondo la
testimonianza di Wolff, ufficiale di collegamento con Hitler presente
quel giorno, Himmler partecipò direttamente alle esecuzioni e
addirittura rivolse la parola ad uno dei condannati, un giovane dai
capelli biondi. Il Reichsführer delle SS gli chiese: "Sei
ebreo?". La riposta fu affermativa, allora Himmler gli domandò
se entrambi i suoi genitori lo fossero e se avesse per caso antenati
che non fossero ebrei. Il giovane rispose che era figlio di ebrei e
che tutti i suoi avi lo erano. Himmler a quel punto disse “se è
così non posso aiutarti". Il ragazzo e gli altri 99 prigionieri
furono uccisi con un colpo alla nuca.
All’epoca dei
fatti a Shirokaya c’erano circa 2000 internati tra soldati
dell’Armata Rossa e lavoratori provenienti dal ghetto di Minsk. La
maggior parte dei 90.000 ebrei e dei 300.000 soldati sovietici
catturati dopo la caduta della città e l’occupazione della
Bielorussia, furono uccisi o deportati prima della liberazione della
zona, avvenuta nel 1944. Molto probabilmente tra i morti
c’è anche il soldato che dimostrando una tempra senza pari si era
avvicinato alla rete e aveva sfidato Himmler e le altre SS, tenendo
ben alto lo sguardo. Nel 2010, il Telegraph Obituary ha
pubblicato questa fotografia sostenendo che il militare in questione
fosse Horace Greasley, famoso per le sue innumerevoli evasioni dai
campi di prigionia. Tuttavia si trattò di un errore. Il
berretto, la zona e l’epoca della foto dimostrano in maniera
pressoché certa che si trattava di un soldato sovietico. Risulta
quindi impossibile identificare con certezza l’uomo che comunque
rimarrà nella storia come colui che sfidò lo sguardo di Heinrich
Himmler.
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