Fonte: Gatestone
Fatiha Boudjahlat, la
cofondatrice del movimento laicista Viv(r)e la République, è
una figura di spicco dell'anti-islamismo in Francia. Viene
costantemente intervistata in tv e alla radio e i suoi editoriali
sono regolarmente pubblicati su Le Figaro. Di recente, su
Facebook, la Boudjahlat ha fortemente criticato un'impiegata
governativa islamista, Sonia Nour, per aver definito "un
martire", l'slamista
tunisino che ha ucciso due ragazze a Marsiglia. Qualche
settimana dopo l'omicidio, l'account Facebook della Boudjahlat è
stato cancellato. Ma non è la sola ad essere
stata presa di mira dagli islamisti su Facebook. Leila Ourzik,
un'artista che
vive a Grigny, un sobborgo di Parigi ad alta densità islamica, è
una musulmana che mangia e beve apertamente durante il Ramadan e si
oppone all'uso del velo. A causa del suo comportamento non islamico,
la donna viene pubblicamente offesa e minacciata quotidianamente,
anche sui social network. Su Facebook, la Ourzik è diventata un
bersaglio. Gli islamisti l'hanno vessata con insulti e minacce, hanno
postato la sua foto su siti web porno e alla fine sono riusciti a
ottenere la cancellazione del suo account su Facebook.
All'improvviso, senza alcun preavviso, il suo profilo è stato
chiuso. "Non una, ma molte volte", dice al Gatestone. Per
quale motivo? "Non lo so, non lo dicono mai. Ma un giorno, è
finita, è stato cancellato tutto".
Il profilo di Olivier Aron, un
dentista e un ex politico, è stato rimosso da Facebook per
settimane. Aron è attivo nei dibattiti sull'Islam e l'islamismo.
Anche lui non ha paura. Sul social network contraddice gli islamisti,
ma loro non sembrano interessati al dibattito. Preferiscono la
censura. Secondo Araon, molti di loro si sono lamentati con Facebook.
"Immagino che mi abbiano accusato di essere razzista e
islamofobo", ha detto Aron. "L'intimidazione è
dappertutto. Un uomo che non conosco ha scoperto il mio numero di
telefono e i miei contatti e li ha inviati a tutti i suoi amici".
Le conseguenze non si sono fatte attendere. L'assistente dello studio
dentistico di Aron ha ricevuto un'allarmante telefonata: "Di' al
dottor Aron che 'Kelkal' lo ucciderà". Kelkal, un terrorista
islamista algerino, era un membro del Gruppo Islamico Armato (GIA) e
responsabile dell'ondata di attacchi in Francia, nell'estate del
1995. Anche se Kelkal è stato ucciso dalla polizia venti anni fa,
per molti musulmani radicalizzati, rimane il prototipo del jihadista
"moderno".
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