martedì 28 novembre 2017

L’occhio geniale di Steve sulla nostra società dei consumi


Pochi giorni fa abbiamo assistito all’assalto dei negozi in occasione del “Black Friday”, con i telegiornali che ci spiegavano come, ineluttabilmente, tale abitudine americana stia arrivando piano piano anche in Italia, sulla scia di Halloween. Con la differenza che qui ci sono di mezzo adulti e non bambini e nessuno si diverte, niente mascherate, né macabra creatività e nessuna origine pagana a nobilitare la festa, ma solo consumismo ossessivo compulsivo. Una patologia dichiarata, riconosciuta dagli psichiatri. In altri termini, i padroni occulti che amano giostrare con le nostre emozioni come se fossimo cavie di laboratorio (e giustamente Steve Cutts ha scelto i topi per raffigurare gli umani) intendono farci credere che una patologia psichiatrica sia accettabile e normale, che faccia tendenza, che sia di moda e ci renda tutti più fighi. A me, vedere quelle persone intervistate, fuori dai grandi magazzini, dichiarare con orgoglio di aver comprato un golfino a poco prezzo, mette una tristezza infinita. Non è retorica, la mia, ma quali sono i valori di questa gente? Se credono di essere felici perché hanno risparmiato sul prezzo di una gonna o di un paio di pantaloni, cosa voteranno quando saranno nel segreto della cabina elettorale? La risposta è scontata. Un film da incubo, distopico e fantascientifico come “Essi vivono” si sta rivelando vieppiù profetico. Ci dicono di comprare. E noi compriamo! Siamo già morti, morti che camminano e consumano.


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