giovedì 2 maggio 2019

Cominciarono nei circhi, finirono in battaglia



La storia del beluga forse utilizzato dai russi per operazioni militari ha fatto il giro del mondo, sorprendendo o allarmando i tanti che vedono queste creature come pacifiche, amate da adulti e bambini e raramente associate alla guerra nell'immaginario popolare. Purtroppo, però, l'uomo ha saputo trasformare anche questi animali in guerrieri addetti a operazioni speciali. Agenti che in certe missioni sono così efficienti da non essere eguagliati neppure dalla tecnologia dei droni sottomarini. Dei programmi russi si sa poco, anche se la TV del Cremlino, RT, ha subito ironizzato sul “compagno Belugov”, dei programmi americani, invece, abbiamo alcune informazioni fattuali grazie a Steven Aftergood, che dirige il progetto della Federation of American Scientists sul segreto di Stato. Nell'ottobre scorso, Aftergood è riuscito a ottenere il manuale con cui la marina militare Usa ha aggiornato le sue regole per “l'acquisizione, il trasporto, la gestione e la cura dei mammiferi marini della US Navy”. Innanzitutto, il manuale precisa che gli animali utilizzati per le missioni militari sono solo balene, delfini, focene, foche e leoni marini. Poi la US Navy ne può usare “non più di venticinque esemplari all'anno per esigenze di difesa”. Due creature sono di particolare interesse per i militari: i delfini tursiopi e i leoni marini della California.


Un super sonar. I delfini possiedono il sonar più sofisticato che la scienza conosca. Riescono a individuare facilmente mine e altri oggetti pericolosi nelle profondità oceaniche, che i sonar elettronici hanno difficoltà a rilevare soprattutto in due situazioni: nelle acque poco profonde vicino alle coste e nei porti molto congestionati. Tanto i delfini quanto i leoni marini hanno un'eccellente visione al buio e in acque molto torbide. Non solo: riescono a rilevare e aiutano a catturare intrusi che mettano a rischio il personale e le infrastrutture della US Navy.

 
Il delfino viaggia in aereo. Ma come raggiungono i siti delle missioni? Se le distanze sono brevi, delfini e leoni marini raggiungono il luogo dove devono operare nuotando, affiancati da imbarcazioni della Marina, ma quando devono coprire grandi distanze, vengono trasportati a bordo di aerei o elicotteri. “I delfini”, scrive la US Navy, “sono collocati in barelle rivestite di lana. Queste barelle sono sospese in contenitori di vetroresina, riempiti di acqua per sostenere in modo confortevole il loro peso”. E “un veterinario sorveglia il loro benessere”.

 
Missioni segrete? Delfini e leoni marini vengono addestrati dalla US Navy fin dal 1959 e questo tipo di attività militari hanno ispirato teorie cospiratorie e anche film come “Il giorno del delfino”, in cui questi amatissimi animali venivano usati da un'oscura organizzazione per compiere un attentato contro il presidente degli Stati Uniti, piazzando una mina sotto il suo yacht. Ma fantascienza a parte, i mammiferi marini vengono usati per missioni offensive? La US Navy cerca di smontare questi sospetti: “Il fatto che le missioni siano rimaste coperte da segreto per molti decenni ha portato media e attivisti a denunciare l'uso dei delfini come armi offensive e in passato questi sospetti non potevano essere dissipati perché i documenti che descrivevano i programmi militari erano secretati”, scrive la US Navy, che continua: “a partire dai primi anni '90, la Marina ha in più occasioni condiviso con i media la storia dei suoi mammiferi marini e delle loro missioni, ma i sospetti non sono stati facilmente rimossi”.

 
Nonostante queste rassicurazioni, è impossibile stabilire se esistano programmi segreti a scopo offensivo. Una cosa, però, è certa: delfini e leoni marini sono così efficienti che la US Navy conclude: “Un giorno sarà possibile condurre queste missioni con i droni sottomarini, ma per il momento la tecnologia non riesce a eguagliare gli animali”.


[N.d.R. Grazie a Francesco per la segnalazione]

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