mercoledì 23 ottobre 2019

Anche su internet il Male porta i baffetti di Hitler


Testo di Antonino Marino (21 ottobre)

Nei giorni scorsi ho appreso la notizia che una mamma ha scoperto la chat dell’orrore del figlio adolescente da titolo “The Shoah Party”, dove i ragazzi si scambiavano video a luci rosse, immagini pedopornografiche, scritte inneggianti a Hitler, Mussolini, all'Isis e postavano frasi choc contro migranti ed ebrei. Nei mesi scorsi avevo letto di una ragazzina che sempre via chat era stata presa di mira e bullizzata. Potrei continuare con altre migliaia di esempi perché in ogni singola città capitano episodi più o meno simili anche se per fortuna meno eclatanti. Ma non mi importa di fare l’elenco degli orrori via chat, mi va di riflettere piuttosto sul significato di questi gesti che vengono compiuti dagli adolescenti senza pensare alle conseguenze. Mi va di riflettere su ciò che provano i genitori di ognuno di loro e ancor di più sulla difficile sfida, quella dell’educare. 


Bisogna tornare a definire il valore del limite, indicando i confini da non superare e bisogna avere il coraggio di farli rispettare, perché non può essere tutto permesso. Se manca la percezione del gesto e della sua gravità, vuol dire che l’azione educativa non è stata sufficiente. Educare oggi è difficile, ma è l’unico mezzo che abbiamo per fermare questa deriva culturale e per riuscirci bisogna in primis essere modelli di buone prassi. Non si tratta solo di predicare, ma di osservare noi stessi le regole della vita reale e di quella online. 

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