Già dalle prime battute, di un Crozza di tre o quattro anni fa, si capisce che i Padroni gli hanno permesso di fare carriera, grazie anche al suo talento, bisogna ammetterlo, perché è un servo del Sistema, un propagandista delle più becere e pericolose informazioni che i telegiornali ci vomitano addosso continuamente, e che tra il 2020 e il 2023 hanno raggiunto l’apoteosi in fatto di persuasione dei creduloni. Crozza mi fa ridere, quando imita Corona o Zaia, ma per il resto è un guitto buffonesco che fa il suo lavoro, ben inserito nei meccanismi diabolici delle multinazionali del farmaco. E non occorre aggiungere altro! Ma c’è anche un altro aspetto da considerare. La spalla. Che si può chiamare anche deuteragonista, se vogliamo usare un termine dotto. Di chi sto parlando? Di Red Ronnie. Che si può giudicare come ingenuo, candido, fanfarone, pasticcione, istrionico, ma soprattutto cialtronesco. E’ un cialtrone, a cui Crozza fa da megafono, a cui offre una ribalta, ma senza il quale non sapremmo neanche della sua esistenza e lo lasceremmo volentieri alla sua passione per la musica. I due lavorano in coppia. Senza Red Ronnie Crozza non potrebbe sparare bordate di volta in volta contro gli alieni, le scie chimiche, i vaccini e altre tematiche “border-line”, esoteriche, se anche qui vogliamo usare un termine dotto. Il comico e la sua spalla, Crozza e Red Ronnie, esattamente come Gianni e Pinotto, Ric e Gian, Cochi e Renato, Stanlio e Ollio. Red Ronnie ultimamente è il più bersagliato e quando Crozza lo imita, spesso vediamo in un angolo del video le espressioni facciali da ebete dell’interessato. Ma io mi chiedo: cos’avrà da ridere? Crozza non sta trattando temi personali, che riguardino solo lui, Red Ronnie. Sta trattando temi spinosi che ci riguardano tutti, e come anni fa prendeva in giro lo chef vegano Simone Salvini, lasciandomi l’amaro in bocca, così oggi Crozza mi fa ridere, con tutte le sue smorfie, ma mi lascia nell’animo anche un senso di inquietudine e preoccupazione, pensando a quella massa di idioti che si rifiutano d’informarsi su come stanno realmente le cose, e pensano che sia tutto un gioco. Pensano che si possa ridere di tutto, anche del genocidio che i Padroni stanno apparecchiando per tutti noi. Noi, io e voi che leggete queste righe, sappiamo come stanno le cose, ma la gran massa delle persone no, condizionati come sono da varie fonti, telegiornali, uomini politici, giornalisti e, non ultimo, il campione delle manipolazioni mentali, il comico imitatore per eccellenza, il Crozza nazionale. In fondo, possiamo interpretare la sua attività come una specie di anestetico che i Padroni, bontà loro, stanno somministrando al popolo beota, nel momento in cui questo viene avviato al macello. Crozza quindi svolge l’importante ruolo di anestesista, prima della botta finale.
Sottoscrivo il pezzo, niente da aggiungere. Per contro, il più grande addormentatore, allo stato, è colui che organizza e presiede al famigerato festival sanremese, opaco evento cui si attribuisce, con il nostro più o meno velato consenso, una importanza direi eccessiva, per usare un termine politically correct. Ma non erano solo canzonette, come diceva Bennato?
RispondiEliminaIl Festival di Sanremo, come le Olimpiadi, sono diventati strumenti per orientare il pensiero, nelle mani del governo ombra, che vuole instaurare il nuovo ordine mondiale.
EliminaFreeanimals
Mi sono fermato al secondo 0:05
RispondiEliminaIn quegli anni, e non è passato tanto tempo, abbiamo avuto molti propagandisti come Crozza. Un solo nome su tutti: Bruno Vespa, il viscido.
EliminaFreeanimals
N.d.R.
EliminaPubblico un commento di Mauro b. che per qualche ragione tecnica a me sconosciuta non compare.
"Anni fa si diceva, vox populi, che il vespa (minuscolo nome comune di imenottero), fosse stato concepito dal duce durante la sua breve prigionia a Campo Imperatore, prima di essere liberato da Otto Skorzeny, con un audace raid aereo tipo quello su Entebbe 30 anni dopo. Anche in esilio o prigionia era un mandrillo.
Il figlio di Alessandro e di Rosa Maltoni si dice dipendente dal sesso, sì che quando a Roma si faceva recapitare direttamente nella sala del mappamondo delle crocerossine erotiche, acciocché il nostro potesse dare sfogo alle sue giornaliere brame, domeniche e festivi inclusi."
Quando il Duce, prima di buttarsi in politica, fu per un anno scolastico maestro elementare a Tolmezzo, insidiò la moglie del ristoratore del locale ristorante dov'era solito cibarsi, tanto che il marito geloso per poco non lo ammazzava a duello.
EliminaPure incosciente e menefreghista, essendo affetto da sifilide, benché probabilmente ben curata....
RispondiEliminaA parte ciò, non posso fare a meno di pensare che la moglie del ristoratore fosse un pochino...zoccola.
EliminaMussolini non era ancora diventato quello che fu poi, perciò non poteva fare pressioni di quel genere, poiché era solo un maestrucolo sconosciuto mandato dal re a educare gli "ostrogoti" di quelle terre, dove già era stato il Carducci.